Il progetto digitale nato dalla sinergia tra Acimit e il Manufacturing Group della School of Management del Politecnico di Milano avvicina il meccanotessile italiano alla certificazione digitale.
L’Associazione dei costruttori italiani di macchine tessili ha infatti elaborato un modello per la gestione dei dati produttivi di macchina e di processo e la certificazione digitale sarà una novità nel settore mondiale delle macchine tessili, con i costruttori italiani che potranno usarla per attestare la facilità di integrazione delle proprie macchine all’interno dei sistemi operativi aziendali dei clienti tessili.
Il primo tassello del progetto è rappresentato dall’elaborazione di un vocabolario condiviso di riferimento per le aziende, concretizzatasi nella creazione di un modello concettuale dei dati gestionali produttivi di macchina e di processo che possano essere utili al cliente per identificare e calcolare i relativi KPI (Key Performance Indicators) produttivi.
Il modello, già presentato ai soci di Acimit, è stato sviluppato sotto la guida scientifica del professor Marco Taisch e sotto quella operativa della ricercatrice Elisa Negri. “Un gruppo di aziende associate – spiega il presidente di Acimit Alessandro Zucchi – ha avvertito la necessità di presentarsi ai propri clienti con macchine che possano dialogare tra loro con un linguaggio comune, consentendo una più facile integrazione dei dati provenienti dai macchinari all’interno dei sistemi operativi (ERP, MES, CRM,…) delle aziende clienti. Ci siamo, quindi, rivolti al professor Taisch per definire insieme a lui un progetto che potesse essere utile a tutte le aziende del settore, accelerandone il loro processo di digitalizzazione”.
“Si stanno sviluppando nuove tecnologie – continua Taisch – che diventeranno sempre più importanti per le imprese. La capacità di fare analitiche predittive, i sensori in grado di leggere i dati e la possibilità di collegare i macchinari (il cosiddetto Internet Of Things – IOT) sono tecnologie basate sul concetto di informazione che permettono la raccolta dei dati, la loro analisi e la capacità di utilizzarli per fare business. L’obiettivo del progetto ACIMIT è lavorare insieme e sfruttare il vantaggio competitivo che si presenta alle aziende associate. Grazie ad esso sarà possibile ripensare ai sistemi di misurazione dei KPI utilizzati all’interno della singola azienda per adattarli a un linguaggio standard e condiviso da una comunità più ampia”.
Sul lungo periodo la finalità del progetto è quella di fidelizzare i clienti: Acimit creerà una Digital Label, una certificazione digitale di aderenza delle aziende che applicheranno questo modello dati.
“L’idea di una digital label – aggiunge Taisch – permetterà di fornire ai clienti un flusso continuo di informazioni di facile interpretazione, ma soprattutto permetterà di elaborare servizi aggiuntivi e nuovi modelli di business per una maggiore competitività del settore”.
“La proposta che facciamo ai costruttori – conclude Zucchi – è quella di adottare il linguaggio comune fornito nel modello per far dialogare le macchine. Ne beneficerà l’intera filiera meccanotessile italiana, che potrà presentarsi con un unico modello dati per l’interfaccia tra le macchine e i sistemi produttivi. E ne beneficeranno anche i clienti, che godranno di una maggiore facilità nella raccolta e integrazione dei dati macchina e una semplificazione dell’analisi di business”.