Il mezzo secolo di industria dell’abbigliamento in Tunisia

Alla vigilia della missione dei buyer italiani in Tunisia andiamo a calarci nel cuore del settore tessile e dell’abbigliamento della nazione del nord Africa.

Una storia iniziata nei primi anni ’70 con l’avvio dell’industrializzazione in Tunisia: è stato proprio il settore dell’abbigliamento il primo a beneficiare dello slancio economico scatenato dalla Tunisia che consisteva, tra l’altro, nell’aprire il paese agli investimenti stranieri e impegnarsi nell’esperienza dell’Offshoring grazie ai vantaggi comparativi della Tunisia, come l’abbondanza di manodopera a basso costo (lavoratori giovani e qualificati), la vicinanza geografica al mercato europeo e il più alto livello di sviluppo umano nella regione.

Per decenni quindi l’abbigliamento ha fatto da motore delle esportazioni ed il leader dell’industria manifatturiera. Tutto questo fino ad oggi, con più di 1400 imprese (il 30% delle imprese industriali) di cui 80% sono totalmente esportatrici (il 40% delle imprese in partenariato estero) e circa 153.000 addetti (il 32% dei posti di lavoro nel settore industriale).

Per mantenere queste cifre sono stati necessarie evoluzioni consecutive e una riorganizzazione strategica avvenuta all’inizio degli anni 2000 e mirata a promuovere l’integrazione verticale, i capi di alta gamma e la produzione in piccole e medie serie.

Promotore dello sviluppo lo Stato tunisino, che ha introdotto una serie di programmi e meccanismi di sostegno per rafforzare la capacità di resilienza degli industriali tunisini.

Tra i vantaggi riconosciuti alla Tunisia ci sono il posizionamento geografico nel cuore della catena logistica euromediterranea, le risorse umane, la legislazione e procedure doganali flessibili e lo sviluppo dell’approvvigionamento dei materiali grazie a accesso preferenziale ai prodotti europei e turchi e all’Accordo di Agadir (con Marocco, Giordania ed Egitto).

Ad assicurare il futuro c’è anche un sistema di formazione universitaria e professionale, con più di 30 scuole, istituti e centri di formazione che coprono quasi tutti i settori del tessile e dell’abbigliamento.

Sul fronte della sostenibilità e delle certificazioni la Tunisia può ormai garantire tutti gli standard richiesti a livello europeo. Tre i settori in cui la Tunisia può dire di eccellere in modo particolare: quello della lingerie e dei costumi da bagno, che impegna il 14,6% delle aziende e che è il secondo fornitore sul mercato per i costumi da bagno; quello dei jeans, dove la Tunisia è il quarto fornitore dell’UE; quello degli abiti professionali, con una quota di export in Europa del 17,02% nel 2021.

Foto di Mahmoud Yahyaoui

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini