Mancano 247 giorni alla cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi, che dal 26 luglio porteranno nella capitale parigina il Gotha dello sport mondiale.
La competizione inizierà 22 giorni dopo la fine di Première Vision Paris, messa in calendario dal 2 al 4 luglio quindi, in teoria, il salone del tessile non dovrebbe subire ripercussioni né trarre particolari benefici dalle Olimpiadi. Ma a PV stanno riflettendo su ogni possibile situazione (e relativa soluzione), visto che un evento mondiale come le Olimpiadi non si sviluppa solo dalla cerimonia inaugurale in poi.
Cantieri, trasporti e alberghi: sono questi i tre principali punti su cui si concentrano gli organizzatori di Première Vision. Niente è mai pronto fino a pochi giorni prima dell’inaugurazione, che sia una mostra in un Museo o tantomeno un’Olimpiade, quindi ad inizio mese c’è da aspettarsi una città ancora piena di piccoli o grandi cantieri, anche perché alcune discipline si svolgeranno proprio nel cuore della capitale.
Il rapporto già talvolta conflittuale tra Première Vision (suo malgrado) e la RER potrebbe avere un nuovo sviluppo negativo con il prevedibile aumento di turisti e sportivi che vorranno raggiungere Parigi in anticipo, senza contare le varie rappresentative nazionali che dovranno andare in Francia qualche settimana prima per prendere confidenza con impianti e villaggio olimpico. Ma questo, visto il margine di tempo, è forse l’aspetto meno preoccupante.
La ricettività di Parigi è immensa: trovare un albergo o una sistemazione non dovrebbe essere un’impresa ma buona parte delle camere fa già parte di pacchetti turistici ed è quindi “opzionata” dalle agenzie di viaggio. I tre giorni di fiera, anche in questo caso, dovrebbero arrivare con un buon margine di anticipo per evitare carenza di stanze e letti.
Ma l’attenzione sul luglio parigino da parte di PV non si esaurisce a questioni logistiche ma ha un’appendice anche sul calendario: Munich Fabric Start è tornata sui propri passi abbandonando luglio, PV pare non prendere in considerazione la cosa, quanto piuttosto pensare ad un piano B nel caso Parigi apparisse davvero troppo congestionata nella prossima estate. Un trasloco temporaneo in un’altra città è al momento poco ipotizzabile ma di sicuro è una delle soluzioni pronte a essere messe in pratica in caso di necessità.
Dubbi e progetti che nell’intervista che sarà pubblicata domani saranno chiariti dal direttore di Première Vision Gilles Lasbordes.