E’ Londra, quartiere di Shoreditch, ovvero Brick Lane e vie limitrofe, la prima tappa del tour di Denim Première Vision, che il 5 e 6 dicembre porterà la fiera francese del jeans in una nuova dimensione. Inizia infatti con Londra una nuova esperienza del salone, fatta di tappe cambiate di volta in volta, di sostenibilità, dibattiti, interazione con le città toccate dall’evento.
Il luogo scelto è la Old Truman Brewery, nel cuore del quartiere forse più vivo di Londra, tra esempi di nuova imprenditoria, piccoli locali, negozi vintage e rivalutazione del patrimonio architettonico industriale dei secoli scorsi.
89 gli espositori, con una crescita del 10% rispetto al 2017 e del 15% sull’edizione di maggio; 16 le nazioni rappresentate tra le quali Italia, Turchia, Pakistan, Marocco e Tunisia: “Sentiamo una grande pressione sulle spalle – dice Guglielmo Olearo, responsabile del salone – ma Londra intriga e siamo riusciti a coinvolgere tutto il quartiere nelle nostre iniziative, con i negozianti ed i ristoratori che avranno un occhi di riguardo per espositori e visitatori di Denim PV”.
Due i capisaldi: la moda e la sostenibilità. Alla prima sarà dedicato il primo giorno, con il lancio della collezione Primavera-Estate 2020, due seminari sulle tendenze, workshop e l’avvio della collaborazione con il duo inglese di stilisti Marques’ Almeida. La sostenibilità invece sarà trattata con ben otto talks affidati ad esperti di innovazioni eco-responsabili, alla Smart Library con le novità delle aziende espositrici ed anche con una selezione di capi nel forum delle tendenze.
Tra le novità ci sarà anche lo ‘sbarco’ del denim su Marketplace, la piattaforma digitale di Première Vision già aperta per i tessuti, mentre è ancora top secret la futura sede di Denim PV, con un abbottonatissimo Olearo che non dà indicazioni: “Andiamo là dove il mercato offre possibilità di business – dice – e possiamo dire che l’edizione primaverile si svolgerà il 5 e 6 giugno. A Parigi? Non è detto”.