Dopo l’acquisizione dell’80% della società da parte del Fondo Njord Partners a luglio scorso, il Lanificio F.lli Cerruti, storica azienda biellese fondata nel 1881, è pronto a ripartire con la guida di Paolo Torello Viera, CEO del gruppo da agosto 2018, ma che con la famiglia Cerruti ha un legame che viene da lontano.
E’ stato infatti il nonno di Paolo Torello-Viera a fare da mentore a un giovane Nino Cerruti, trovatosi a capo del Lanificio Cerruti per la prematura morte del padre. Nonno che era Direttore Generale della Pettinatura di Romagnano, dove il giovane Nino muoveva i primi passi nel mondo dei tessuti. Quindi il rientro dagli Usa per rispondere alla richiesta del Lanificio Cerruti ha avuto il sapore un po’ di casa per Paolo Torello Viera, che ha lavorato da Zegna, poi da Brioni e infine, dopo varie esperienze, da Les Copains e Giambattista Valli.
L’avventura che aspetta il CEO non è da poco: “Nel 2018 il Lanificio ha fatturato circa 58 milioni di euro; per il 2019 prevediamo di chiudere a 65 milioni e vorrei arrivare a quota 100 milioni entro quattro o cinque anni – ha commentato in occasione di Pitti Uomo – risultati che voglio ottenere senza stravolgere l’azienda ma valorizzando il grande patrimonio esistente”. In questo piano rientra anche la richiesta del contratto di solidarietà per 50 persone per 6 mesi, ammortizzatore che vuole evitare tagli nelle manovalanze.