Filati Biagioli

I filatori pratesi in trasferta dietro casa: tutti pronti per Pitti

A due giorni dall’inizio di Pitti Filati la numerosa delegazione di filatori pratesi è pronta per la vicina trasferta fiorentina.

Gli espositori pratesi sono quasi un terzo del totale: 29 le imprese produttrici di filati cui si sommano altre 7 aziende di settori collegati.

“Le imprese – commenta Raffaella Pinori, coordinatrice del gruppo Produttori di filati della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord – arrivano da un 2022 che può dirsi senz’altro buono e da un inizio di 2023 che ha segnato una modesta frenata. A fronte di +16% della produzione e +17,3% del valore dell’export del 2022 rispetto al 2021, le contrazioni a quota, rispettivamente, -4,4% e -2,6% del primo trimestre 2023 sono dati quasi fisiologici e non destano preoccupazioni. Tuttavia il quadro generale della produzione e dei mercati è all’insegna dell’incertezza. L’effetto ripresa dopo la pandemia si è esaurito: flussi e catene di fornitura internazionali si stanno ridefinendo e riposizionando, in un contesto in continua evoluzione. Al dato positivo della relativa normalizzazione dei costi energetici si contrappongono gli oneri crescenti di materiali e sostanze chimiche, che impattano su alcune fasi di lavorazione; complessa, più dal lato burocratico che da quello sostanziale, la gestione di capitolati e certificazioni. Il comparto dei filati, come il tessile in generale, è investito da molte novità sul piano delle normative europee e delle dinamiche di mercato: le nostre imprese sono fortemente impegnate, con fatica ma anche con risultati di successo, nel far fronte alle sfide che ci si presentano ogni giorno”.

Sono 80 le imprese produttrici di filati del distretto pratese che nel 2021, con oltre 1700 addetti diretti in media d’anno, hanno realizzato un fatturato di 635 milioni, di cui 301 milioni generati dall’export (+14% rispetto al 2019 pre crisi). L’export di filati per maglieria rappresenta mediamente il 55% della produzione in valori, mentre i filati da tessitura sono assorbiti per lo più dal mercato interno e la quota di fatturato destinata all’estero è inferiore.

Nel 2022 il primo mercato è stata la Germania (11,1%, ma nel primo trimestre 2023 ha avuto un -23%); a seguire la Romania (10,4%), Hong Kong (6%), Spagna, Cina, Francia, Portogallo e Turchia (tutte intorno al 5%).

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