Dall’assemblea di Confindustria Toscana Nord è arrivata la notizia che tutti si aspettavano, ovvero la conferma alla presidenza di Giulio Grossi.
In una giornata dedicata al dibattito sull’importanza delle infrastrutture è stata anche annunciata la squadra che accompagnerà Grossi nel prossimo biennio: accanto a Daniele Matteini in rappresentanza di Pistoia ci sarà Francesco Marini come vice presidente di area pratese; avrà la delega per l’internazionalizzazione, al suo “collega” Matteini vanno innovazione, ricerca e sviluppo.
Novità anche fra i consiglieri delegati: confermata Cristiana Pasquinelli con la delega all’education, entrano Giorgio Bartoli con la delega ai rapporti istituzionali e Fabia Romagnoli con quella alla sostenibilità. Completano la squadra di presidenza i componenti di diritto, già presenti nel precedente mandato: Stefano Francesconi, rappresentante della Piccola industria, anch’egli confermato nell’assemblea odierna; Davide Trane, presidente del Gruppo Giovani imprenditori; Stefano Varia, presidente di Ance Toscana Nord.
L’intervento introduttivo di Grossi ha avuto come tema le infrastrutture, ma il lavoro nel triennio sarà concentrato su smaltimento rifiuti, energia e legalità.
Strade, autostrade, ferrovie, intermodalità, sistema aeroportuale e un focus particolare sugli impianti di smaltimento dei rifiuti: passano da qui le richieste e gli obiettivi degli industriali di Lucca, Pistoia e Prato che si rivolgono alle istituzioni anche con un progetto di collaborazione fattiva proprio nella realizzazione degli impianti.
“Un territorio con infrastrutture ben sviluppate ed efficienti è più attrattivo per gli investimenti, più adeguato alle esigenze del sistema produttivo già insediato, più capace di generare ricchezza a beneficio di tutti, più interessante per i talenti che le nostre imprese vogliono intercettare per far crescere le competenze interne” ha detto Grossi alla vasta platea durante la parte pubblica dell’assemblea.
i rifiuti sono un problema così grave e impellente da farci rischiare il fermo di molte delle nostre produzioni
L’elenco è lungo: la terza corsia dell’autostrada A11, lo sviluppo dell’intermodalità, con particolare riferimento alle difficoltà che l’Interporto della Toscana centrale sta incontrando nella sua espansione verso il Comune di Campi Bisenzio, i collegamenti su rotaia, con il raddoppio della linea ferroviaria Firenze-Viareggio, il sistema aeroportuale con l’ampliamento del Vespucci di Firenze, l’asse di penetrazione del porto di Viareggio agli assi viari di Lucca, la tangenziale di Collodi, la provinciale 325 in Val di Bisenzio, il completamento della seconda tangenziale di Prato e la soluzione del problema della strozzatura del Soccorso sulla declassata.
I rifiuti sono stati invece definiti “un problema così grave e impellente da farci rischiare il fermo di molte delle nostre produzioni” e la dimensione è nei numeri: 250.000 tonnellate nell’area Confindustria Toscana Nord solo fra cartario, lapideo e tessile (50.000), cui si aggiunge un milione di tonnellate di scarti dell’edilizia.
Sul piano tecnico si punta a riutilizzare o allargare il riutilizzo già in atto di molti materiali, compresi gli abiti usati: “Pur essendo per noi fondamentale la politica del riciclo – ha chiosato il presidente sottolineando la mancanza di impianti di smaltimento finale, in particolare di impianti per il recupero di energia – si deve tuttavia avere l’onestà intellettuale di ammettere che non tutti gli scarti possono essere riciclati o recuperati a livello di materia. I rifiuti si generano inevitabilmente, per quanto virtuoso possa essere il ciclo produttivo”.