Il tessuto di scarto della produzione di Sitip è arrivato in riva al mare grazie a Sculpture by the Sea, l’evento di land art che ogni anno anima la costa di Sydney. “Seabilia”, l’ultima opera di Elena Redaelli, è stata infatti realizzata con materiale ricevuto dall’azienda bergamasca e richiama l’attenzione all’ambiente e alla sua fragilità davanti all’azione dell’uomo.
“Seabilia” ha trovato la sua collocazione sulla spiaggia di Tamarama vicino a Bondi, nella baia di Sydney, e sarà ammirata, insieme ad altre cento opere, da mezzo milione di australiani fino al 6 novembre: Elena Redaelli ha impiegato scarti di produzione del Native-Cosmopolitan Kyoto, una quantità di tessuto che, non superando il controllo di qualità aziendale, è stato donato all’artista.
Si tratta di un tessuto circolare riciclato post-consumer composto dall’89% da poliestere riciclato e dall’11% da elastan, dal peso di 240 grammi, prodotto con filati riciclati provenienti da rifiuti plastici reperiti nell’ambiente, come mari e centri di raccolta. È un tessuto certificato Bluesign, GRS e Oeko-Tex. Durante il processo l’artista ha tagliato a mano gli scarti di tessuto e li ha lavorati all’uncinetto utilizzando anche cotone riciclato e altri generi di filati.