“Abbiamo parlato per tre volte con Milano Unica ed ho incontrato personalmente il presidente Botto Poala a New York. Siamo stati trasparenti ed ovviamente non c’è nessuna intenzione di fare la guerra a nessun’altra fiera”. Gilles Lasbordes, numero uno di Première Vision, a margine della conferenza di inaugurazione del salone, ha chiarito tempi e modi della decisione di anticipare le date del salone nel 2021 e per gli anni a seguire.
Oltre a ricordare le motivazioni “tecniche” della decisione, ovvero l’adeguamento alle richieste di mercato emerse dall’indagine di IFM, Lasbordes è sceso anche nei particolari: in generale, tra le aziende interpellate, il 69% è favorevole ad una data a inizio luglio per presentare le collezioni invernali e il 72% è per fine gennaio per l’estivo; percentuali che passano rispettivamente al 66% e 70% se l’indagine è limitata agli attuali espositori di PV.
“Siamo stati trasparenti – spiega Lasbordes – sia nei confronti delle altre fiere che delle aziende e dei mercati. Quando abbiamo iniziato lo studio con IFM lo abbiamo comunicato a Milano Unica e il giorno in cui abbiamo preso le decisioni loro sono stati messi al corrente e abbiamo chiesto anche un incontro. Non ci sono dietrologie da fare, abbiamo parlato a novembre 2019 di un salone che si svolgerà nel 2021, non abbiamo indossato i panni del cattivo di turno, la nostra porta è sempre aperta per qualsiasi dialogo”.
La sovrapposizione sicura è, per ora, solo a luglio 2021 (Milano Unica non ha ufficializzato la data di febbraio 2021, ndr) ma non avete il timore che alcune aziende debbano scegliere se fare l’una o l’altra fiera? E nel caso perché dovrebbero scegliere Première Vision?
Io sono ottimista per natura e non credo che ci sarà un conflitto. Ma sono anche fiducioso sull’operato di Première Vision in tutti questi anni e so che la nostra forza è nei numeri e proprio la crescita del numero dei visitatori è alla base della decisione di anticipare le date. Milano Unica ha ancora la possibilità di adeguarsi alle nostre scelte. Munich Fabric Start ha già scelto l’ultima settimana di gennaio e la prima di settembre, non so se dopo la nostra decisione o per evitare la concomitanza avuta con Milano Unica nella scorsa settimana. D’altronde siamo tre fiere simili ma diverse nei mercati di riferimento.
Non c’erano date alternative?
Le abbiamo valutate tutte attentamente. Su febbraio c’era un problema di spazi al Parc des Exposition dovuto allo svolgimento di Maison & Object, su luglio non potevano spostarci alla seconda settimana, saremmo andati sul 14 luglio, che in Francia significa festa nazionale.
Che succederà a Blossom?
La fiera si sposta a settembre (7 e 8), avrà un nuovo format, ancora in definizione. Posso dire che i due saloni si scambieranno le proposte, precollezioni PV e main collection Blossom, che resterà al Carreau du Temple e avrà numeri ristretti e legati alla fascia alta e lusso.
Ha detto che è ottimista per natura. Coronavirus, scioperi, tempeste che attraversano l’Europa, crisi politiche e economiche in mezzo mondo sono un bel test per questa edizione e per il suo ottimismo.
Ho sempre sentito che Première Vision è solido e scolpito nella roccia, ma gli eventi esterni lo possono ovviamente indebolire. Sappiamo che stavolta sarà un’edizione complicata e che tutti gli elementi citati impatteranno sul salone.