Gilles Lasbordes febbraio 20

Gilles Lasbordes La via di PV è tracciata

Luglio anche nel 2025, fiducia nel nuovo layout del salone, implementazione dei vari settori, a iniziare dalla pelle, consolidamento di quanto iniziato a luglio 2023: la strada presente e futura di Première Vision è questa, confermata con entusiasmo da Gilles Lasbordes, direttore di PVP, prima ancora che si concludesse un’edizione sicuramente più che confortante.

Quanto dovremo aspettare per avere degli effetti definitivi di questi cambiamenti?
E’ un percorso progressivo, con la disposizione nei vari padiglioni, le aree delle tendenze e tutto quello che abbiamo iniziato nel luglio scorso. Anche il tema della sostenibilità (A better way, ndr)  avanza, dopo i tessuti e la pelle è la volta del Manufacturing, con l’obiettivo di dare ai buyer uno strumento per riconoscere chi ha un approccio sostenibile. non solo creativo. Altra novità introdotta è il deadstock, che è utile a medi e piccoli brand che cercano tessuti con metrature ridotte. Abbiamo anche introdotto nuovi espositori nel settore pelle, sempre nell’ottica dell’ecologia, della sostenibilità, del rispetto dell’ambiente, degli animali e degli allevatori.

Come vi spiegate la veloce riduzione del numero delle aziende italiane nel settore dei tessuti? Cosa è successo?
Dovreste chiederlo a loro (sorride). Siamo in un momento di scelte politiche, economiche e strategiche. Première Vision ha sempre dato supporto alle aziende italiane con vari strumenti fin dagli anni ’90. Per qualcuno sono cambiati i clienti, il mercato ma il tessile italiano si rivolge ai brand del lusso e il mio parere è che se vuoi lavorare con i big di gamma, Hermès, Chanel, Vuitton, Dior e gli altri, devi venire dove sono, a Parigi. Noi intanto abbiamo già pensato al 2025, riconfermando le date, che saranno 28-30 gennaio e 2-4 luglio.

Però le aziende italiane vengono volentieri a Blossom…
C’è sempre stata competizione tra le varie nazioni produttrici di tessuti. Ad un certo punto francesi contro italiani, che sono leaders in Europa dove però sono forti anche portoghesi e turchi, sempre più in crescita. Ma siamo in un momento di grande segmentazione del mercato, con la fascia media in grande difficoltà e con gli ordini maggiori divisi tra fast fashion e lusso e Première Vision ha sempre dato il benvenuto sia a chi è fornitore di Zara che chi è lo di Hermès.

Conferma che le Olimpiadi non saranno un ostacolo tra cinque mesi?
Solo per chi vuole andare in alcuni luoghi del centro, come Place de la Concorde, Campo di Marte, Les Invalides o Grand Palais, dove si trovano gli impianti per alcue gare. Il salone si tiene tre settimane prima delle Olimpiadi ed i prezzi degli hotel sono definiti già adesso; alcune aziende li hanno già prenotati allo stesso prezzo dell’anno scorso, al netto dell’inflazione. Non ci sono speculazioni.

Tornando ai tessuti. E’ ipotizzabile un ritorno di Première Vision su alcune piazze tipo Istanbul?
No, loro hanno i saloni locali e Istanbul non rientra nelle nostre strategie. Per l’estero confermiamo quanto fatto nel 2023.

Nel tessile è diffuso il concetto di “fare squadra”. E’ così anche tra voi organizzatori di fiere? Parlate tra di voi?
Prima di scegliere le date di luglio 2025 ho parlato col direttore di Milano Unica Massimo Mosiello, come sempre con cordialità. Con altri saloni o organizzatori siamo meno in contatto, come per esempio Texworld.

Condividi articolo