Riuscire a portare avanti un’attività nel settore tessile per un intero secolo non è mai facile. Se poi, tra crisi economiche e concorrenza agguerrita, si infilano anche una guerra e un’alluvione allora il traguardo raggiunto è ancora più prestigioso. Per questo è più che meritata la festa del Lanificio Fratelli Bacci al Museo del Tessuto di Prato, città alla quale Unione Industriale l’azienda è sempre stata associata anche se la sede è in terra fiorentina, in via della Sala, dove le celebrazioni sono iniziate con la messa celebrata insieme ai 41 dipendenti.
Poi “CentoBacci” al Museo, con 350 persone che hanno condiviso questo momento di festa con la famiglia Bacci, 9 membri della quale (fratelli e cugini di vari gradi) sono direttamente impegnati in azienda, mentre altri 2 vi collaborano attivamente dall’esterno portando il contributo delle loro competenze professionali. Quote rosa rispettate in abbondanza, con sei signore che ricoprono vari incarichi in azienda impegnate a costituire il comitato per i festeggiamenti e ad organizzare gli eventi.
Molto particolare l’invito alla serata (nella foto): non il classico cartoncino ma un tessuto realizzato ad hoc, che riporta con perfetta nitidezza testo ed elementi grafici grazie alla lavorazione jacquard di un telaio di ultima generazione recentemente acquistato dal lanificio. L’azienda infatti, oltre ad animare una filiera produttiva con una catena di fornitura esterna, dispone di reparti produttivi interni per la tessitura e il finissaggio. Il Lanificio Bacci dispone anche di un ricchissimo archivio con i campioni di tutti i prodotti e le coloriture a partire dal 1950.
“Per i cinquanta anni – ricorda Filippo Bacci, presidente del Consiglio di amministrazione dell’azienda – ci trovammo a fare i conti con l’alluvione, mentre a metà anni ’40 la villa di famiglia divenne il quartier generale dei nazisti a Firenze. Due disastri che non ci hanno fermato e siamo orgogliosi di essere arrivati a cento anni. Per celebrarli abbiamo pensato anche all’assegnazione di borse di studio a studenti dell’Istituto Buzzi di vari indirizzi; un’iniziativa che abbiamo fortemente voluto per dare un segnale di fiducia nei giovani e nel futuro”.
Il Lanificio fratelli Bacci ha una produzione prevalente costituita da tessuti uniti e fantasia, doppia faccia realizzati con filati di fibre preziose come cashmere, mohair, seta, alpaca, cammello e lane fini e extrafini. I tessuti sono destinati all’abbigliamento sia femminile che maschile, giacche, tailleur e capospalla; ultimamente la produzione si è anche estesa al settore dell’arredamento di lusso da interni. L’export rappresenta il 70% del fatturato e ha come principali mercati di riferimento paesi europei come Gran Bretagna, Francia, Germania, ma anche Stati Uniti, Giappone, Sud Corea, Cina.