Si è riunito per la prima volta a Milano Unica il Comitato Education, l’iniziativa di Sistema Moda Italia voluta dal presidente Marino Vago per riunire tutta l’industria italiana del settore intorno al tema della formazione dei giovani alle professioni tipiche ed insostituibili per le produzioni del tessile e dell’abbigliamento.
Il Comitato Education di SMI è presieduto da Paolo Bastianello e riunisce i rappresentanti di tutti i principali distretti produttivi del settore, tra cui Bergamo, Biella, Como, Prato, Reggio Emilia, Varese, fino al Veneto, l’Umbria, la Campania, la Puglia. I nodi fondamentali relativi alla formazione tecnica e professionale per la moda sono comuni a tutto il territorio nazionale e saranno affrontati al tavolo dell’associazione mettendo a frutto sinergie, risorse disponibili e le migliori esperienze che già sono presenti. Il tutto viene realizzato nel quadro ed in coerenza con le politiche dell’Area Education di Confindustria, guidata da Gianni Brugnoli, che da imprenditore tessile sta seguendo di persona l’iniziativa.
La prima emergenza da affrontare è il normale turn over che nel settore tessile abbigliamento porterà quasi 50.000 nuovi addetti, soprattutto in ruoli qualificati, con significative percentuali di laureati e diplomati. Ma nelle scuole tecniche e professionali gli iscritti ai corsi dedicati alle professioni del settore sono largamente insufficienti per coprire la domanda delle imprese. Per questo le priorità di intervento già individuate sono la valorizzazione dell’immagine delle professioni tecniche dell’industria della moda presso i giovani e le famiglie; l’orientamento scolastico; l’alternanza scuola – lavoro; l’istruzione tecnica e professionale; l’incremento dei corsi ITS (Istruzione tecnica superiore) e l’aggiornamento dei docenti e dei programmi.
Per Marino Vago, presidente di SMI, “finalmente tutta l’industria tessile abbigliamento italiana con le proprie associazioni di rappresentanza, sotto la guida e con il coordinamento di SMI, affronta con determinazione e su scala nazionale l’emergenza della formazione professionale dei giovani di cui le nostre imprese hanno un enorme bisogno, sia in termini di quantità, ma soprattutto come linfa vitale per agganciare la manifattura italiana al futuro dell’industria europea e mondiale”.
Secondo il presidente del Comitato Paolo Bastianello “non si tratta di partire da zero. Buone pratiche e molte iniziative ed esperienze positive in questi anni sono già state fatte. Dobbiamo tuttavia metterle a fattor comune e moltiplicare gli sforzi e le risorse dedicate, perché il settore tessile abbigliamento moda, fulcro del made in Italy che tutto il mondo ci invidia, merita di essere giustamente valorizzato presso i nostri giovani, che nelle nostre imprese possono certamente trovare grandi soddisfazioni personali e professionali”.