Che non esistano più le mezze stagioni è un fatto ormai acclarato: tra gli amanti dei proverbi, i timidi che non sanno mai come rompere il ghiaccio in una chiacchierata e gli esperti di tendenze per la moda forse sono questi ultimi ad aver utilizzato di più questa frase negli ultimi tempi.
Ma oggi a Milano il meteo sembra proprio essersi adeguato alle collezioni Primavera/Estate presentate negli ultimi saloni del tessile-abbigliamento con, presumiamo, soddisfazione di Gianni Bologna, il responsabile della creatività e dello stile di Filo, da sempre sostenitore della “non stagionalità” delle tendenze: cielo terso e sole a picco, fin troppo a picco sugli stand allestiti nel cortile interno del Palazzo delle Stelline, dove un’inattesa primavera ha fatto riscoprire in anticipo le magliette a maniche corte.
Inizio quindi caldo, in tutti i sensi, visto che già dalle 9 i primi visitatori hanno affollato i corridoi del salone, con un’affluenza in crescita continua che non ha consentito a tutti gli espositori di essere presenti alla cerimonia inaugurale incentrata sul lancio del “Progetto Sostenibilità” da parte degli organizzatori: un’idea che coinvolge, su base volontaria, le aziende che espongono al Palazzo delle Stelline.
“Siamo attenti alla sostenibilità da anni – dice Paolo Monfermoso, responsabile di Filo – ed adesso rendiamo concreto il nostro coinvolgimento. Per le imprese a monte della filiera si parla di sostenibilità del processo, per tutti i passaggi della produzione”.
Nei fatti le aziende avranno una scheda per l’adesione a pratiche sostenibili nelle diverse fasi del processo di produzione e in base alle risposte a settembre sarà allestita a Filo un’Area Sostenibilità dove ai prodotti saranno abbinate le certificazioni ambientali e sociali ottenute dalle imprese.
“Il progetto – spiega anche Pier Francesco Corcione, ad di Assoservizi Biella – risponde alla duplice accezione di sostenibilità della manifattura, sia per la ricerca di processi di produzione sempre più sostenibili, sia per l’organizzazione più razionale del lavoro, con riduzione consistente dei costi”.
Ad accompagnare il “battesimo” del progetto sono stati Carlo Piacenza, presidente dell’Unione Industriale Biellese, Bruna Santarelli, dell’Ufficio Tessile e Abbigliamento di ICE-Agenzia, Mauro Scalia, Director Sustainable Businesses di Euratex, e Laura Specchio, presidente della commissione Politiche per il lavoro, sviluppo economico, attività produttive, commercio, risorse umane, moda e design del Comune di Milano.
“L’Italia è l’unico paese – ha detto Piacenza – ad aver mantenuto tutta la tracciabilità della filiera perché nei vari distretti manifatturieri il controllo è totale. Inutile nascondere che nella produzione un po’ di inquinamento c’è e quindi il nostro dovere è cercare soluzioni sempre più sostenibili e meno impattanti sull’ambiente. E fare attenzione anche quando si parla di economia circolare, perché bisogna sempre stare attenti al tipo di stracci che andiamo a recuperare, soprattutto alla loro provenienza”.
“Non tutti i paesi sono sulla nostra lunghezza d’onda – ha aggiunto Bruna Santarelli – e sulla base della mia esperienza devo dire che quelli emergenti sono addirittura più sensibili ai temi della sostenibilità di quelli maturi. In Cina ed India per esempio il mercato reclama prodotti che non impattano troppo sull’ambiente ed hanno produzioni che si basano sugli scarti alimentari, come la nostra Orange Fiber, che ricordo proprio qui a Filo qualche anno fa”