Una platea attenta quella che ha assistito all’ultima tappa del roadshow di Filo a Prato in vista dell’edizione di settembre della fiera. Un’edizione che punterà di nuovo sulla sostenibilità e sulla qualità dei filati presentati.
Dopo la presentazione delle tendenze e delle cartelle colori realizzate da Gianni Bologna, il responsabile di Filo Paolo Monfermoso ha manifestato soddisfazione per la presenza degli espositori in fiera: “Nonostante il periodo continui ad essere difficile per molti distretti e molti produttori, siamo assolutamente in linea con le edizioni scorse, vicini al sold out degli spazi disponibili. In particolare i lanifici hanno manifestato difficoltà coi mercati americano e cinese, ma per fortuna questo non ha avuto ricadute su Filo”.
Le novità presentate agli espositori pratesi presenti sono innanzitutto l’impegno sul fronte della sostenibilità: “Ovviamente il nostro comparto può puntare su una sostenibilità dei processi – commenta Monfermoso – che sono un investimento e un impegno importanti. Filo vuole valorizzarli grazie anche a Filo Flow, un progetto di tracciatura della filiera, che vuole mettere in evidenza e valorizzare i processi di produzione e i prodotti sostenibili realizzati dalle nostre aziende espositrici. Questa nostra iniziativa ha avuto un ottimo riscontro: ci eravamo posti l’obiettivo del 30% di aziende espositrici aderenti e abbiamo superato questo obiettivo. Le aziende che hanno aderito saranno contrassegnate, sul catalogo e negli stand, dal marchio Filo Flow, che rende merito a chi investe su questo tema che purtroppo ancora non ha un grandissimo riscontro sul consumatore. Anzi proprio alla luce di questo ci pare doveroso comunicare il valore di certe produzioni e far capire al consumatore quanto la sostenibilità sia importante, anche nel semilavorato, altrimenti non si riesce a comprendere il perché del prezzo più alto. Il cammino è ancora lungo, basti pensare a quanta strada è stata fatta nel food prima di far comprendere il valore di certe maggiori spese nell’acquisto di prodotti di un certo tipo. Anche nel tessile dobbiamo percorrere la stessa strada, perché non è un settore meno impattante sul nostro benessere”.
Anche l’inaugurazione, non a caso, sarà dedicata proprio alla sostenibilità e si parla già di nomi importanti che potrebbero essere presenti per dare la propria testimonianza in materia.
La fiera dei filati e fibre per tessitura ortogonale e circolare continua poi la collaborazione con Milano Unica che dal 9 all’11 luglio ospiterà nella propria area tendenze uno spazio per le tendenze di Filo. Collaborazione anche con Itma, che prende il via domani a Barcellona e durante la quale Monfermoso sarà presente in conferenza stampa insieme ad Acimit proprio per presentare Filo e in particolare Filo Flow, insieme alla proficua collaborazione con i costruttori di macchinari per l’industria tessile.
Non è mancato durante la presentazione un riferimento all’annoso dilemma delle date, leggermente posticipate da un paio di edizione, ma decisamente anticipate rispetto alle date autunnali di qualche lustro fa. Una questione che assomiglia alla quadratura del cerchio data l’eterogeneità del settore filatura e tessitura che comprende sottocomparti dalle esigenze assolutamente diverse (moda uomo, moda donna, sportswear).
Infine una richiesta alla platea pratese, che negli ultimi anni sta diventando sempre più partecipe e collaborativa nei confronti della manifestazione. “Vorremmo che i nostri espositori ci indicassero i top buyer, soprattutto stranieri – ha concluso Monfermoso – abbiamo da molte edizioni una fruttuosa collaborazione con ICE, ma il livello qualitativo dei buyer stranieri presenti in fiera non soddisfa ancora le nostre altissime aspettative: chi meglio degli espositori, allora, può indicarci i nomi degli acquirenti più quotati e da coltivare?”.
Insomma una fiera che non si adagia sugli allori, ma continua a guardarsi continuamente intorno per consolidare il proprio ruolo di b2b di riferimento del settore. Questo anche sul fronte dei distretti coinvolti: “Vorremmo tastare il terreno nella zona di Vicenza e Bergamo – confida Monfermoso – siamo certi che ci sono realtà che rientrano pienamente nei nostri parametri di qualità”.