Bilancio in linea col febbraio di un anno fa e quindi positivo per Filo che, dopo il lancio del Progetto Sostenibilità, guarda già a settembre.
I 102 espositori, dopo la due giorni di salone, hanno lasciato Milano con molti contatti avviati e la consapevolezza di poter proseguire sulla strada della ricerca e dell’innovazione per poter presentare prodotti ancora più sostenibili e attenti all’ambiente. La presentazione del progetto fatta da Paolo Monfermoso e Pier Francesco Corcione è stata seguita dalla distribuzione delle schede per l’adesione volontaria da parte delle aziende.
E tra gli stand, chi più chi meno, c’è stato chi ha percepito più sensibilità sul tema da parte dei clienti, ancora però a metà del guado tra l’importanza del prezzo e il valore della sostenibilità. Soddisfatti i “nuovi arrivati” della Filatura Alma, al debutto a Filo e più volte costretti a far attendere potenziali clienti vista l’affluenza allo stand, pieno di campionari con decine di varianti di colore e materiale. Affluenza consolidata e abituale anche da Azeta Filati già dalle prime ore di salone.
Anche dai pareri raccolti dagli organizzatori tra i vari espositori emerge una certa soddisfazione: “Decisamente positivo per il numero di visitatori e per la loro qualità” (Vincenzo Caneparo di Davifil); “Molto interesse c’è stato per i nostri filati riciclati, che proponiamo per “chiudere il cerchio” di una produzione che deve essere sempre più consapevole del suo impatto sull’ambiente. Con questa premessa, è evidente che il “Progetto Sostenibilità” di Filo è per noi di grande interesse” (Francesco Della Porta di Pozzi Electa), “Abbiamo avuto un afflusso di visitatori, italiani ed europei, in linea con le aspettative, più intenso nel primo giorno” (Gian Maurizio Caucino di Zegna Baruffa Lane Borgosesia), “Le aziende hanno bisogno di visibilità per affrontare le difficoltà del mercato” (Mariarosa Dissegna di Marchi e Fildi).
Alberto Gaia di Xinao è un altro degli esordienti a Filo: “Abbiamo costruito buoni contatti non solo con clienti italiani, ma anche stranieri”.