Simbolo Fashion pact

Fashion Pact, per Cna Federmoda bene ma non benissimo

Con una lunga nota Cna Federmoda è intervenuta sul tema del Fashion Pact, salito prepotentemente alla ribalta dopo l’incontro dei firmatari con il presidente francese Macron al recente G7.

“Bene l’iniziativa – scrivono a Cna Federmoda – ma forse si poteva fare di più. Poteva essere l’occasione per un più ampio ragionamento sulla filiera moda in ottica globale. Quello che è mancato è la condivisione con la parte fondamentale del puzzle che realizza le produzioni moda, la parte a monte della filiera, le imprese che sono sempre più spesso chiamate a certificare la loro sostenibilità per continuare ad operare nelle catene di fornitura. Non trova ospitalità un approfondimento completo dei valori della sostenibilità che devono essere intesi come sostenibilità sì ambientale ma anche sociale ed economica. Per mantenere viva l’attenzione sulle problematiche legate alla globalizzazione, al rispetto dei diritti per garantire una equa e trasparente competizione internazionale, Cna Federmoda ha pensato ad un periodico confronto con gli stakeholder e alla definizione di un programma dedicato a sostenere un approccio consapevole al consumo soprattutto da parte delle giovani generazioni”.

L’iniziativa sotto l’egida del Presidente Macron ha puntato sulla tematica ambientale condivisa da tutti, ma per ottenere risultati su questo fronte dobbiamo sviluppare politiche e azioni di ampio respiro

“Le conseguenze dei nuovi consumi – prosegue la nota della segreteria nazionale – sono evidenti perché le forme di concorrenza sleale contribuiscono allo smantellando progressivo dei sistemi produttivi rispettosi delle regole, non permettendo più di creare quella ricchezza necessaria a mantenere il sistema-Stato nel suo complesso (sanità, scuola, previdenza ecc.). Tragici esempi di questa deriva sono state diverse tragedie che hanno visto coinvolta la filiera del tessile, abbigliamento, pelle, cuoio e calzature. Cna Federmoda intende sollecitare l’attenzione dei più giovani, e delle loro famiglie, che saranno i dipendenti/imprenditori e i consumatori di domani, verso le conseguenze che il consumo non consapevole causa al loro e nostro futuro. Deve essere posta attenzione ai valori intrinseci dei prodotti. La qualità del prodotto è sostenibilità e per qualità si devono intendere tutti i valori che la compongono.
Per questo a seguito del protocollo d’intesa sottoscritto nel 2016 con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, CNA Federmoda ha predisposto una pubblicazione che viene diffusa nelle scuole italiane per cercare di dare un contributo di attenzione verso i comportamenti di acquisto e consumo partendo dalle giovani generazioni. L’iniziativa sotto l’egida del Presidente Macron ha puntato sulla tematica ambientale condivisa da tutti, ma per ottenere risultati su questo fronte dobbiamo sviluppare politiche e azioni di ampio respiro”.

“Cna Federmoda – si chiude l’intervento – ha sempre posto questi temi all’attenzione del Comitato per la Moda e l’Accessorio italiano insediato al MiSE mettendo in evidenza ai diversi Governi che si sono succeduti in questi ultimi anni la necessità di affrontare il tema della sostenibilità a tutto tondo. Non abbiamo riscontrato a dire il vero grande attenzione, la questione vede da parte delle Istituzioni una attenzione sostanzialmente focalizzata esclusivamente sugli aspetti ambientali maggiormente evidenti.
Rilanciamo come Italia un piano di sostenibilità sul settore moda ponendo però al centro la necessità di sostenere il nostro patrimonio di artigianato e PMI attraverso politiche che garantiscano il giusto riconoscimento economico dell’apporto dato dall’intera filiera”.

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