Concia e pelletteria

L'export toscano torna ai livelli pre-Covid in attesa del tessile

C’è anche un po’ di sereno portato dal tessile nei dati del consueto Monitor dei distretti realizzato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo: anche se non al pari di altri settore lo stato di salute di tessuti e filati migliora.

I dati analizzati si riferiscono alla fine del terzo trimestre del 2021, prima quindi dell’arrivo della forte ondata Omicron e del rincaro delle bollette ma sono chiari: con 15,4 miliardi di euro le esportazioni distrettuali toscane hanno recuperato i livelli pre-Covid (+0,7%) e hanno segnato un rimbalzo rispetto al 2020 (+32%).

A far sorridere particolarmente il settore è il meccanotessile pratese (+13,4%), mentre il Sistema moda deve ancora recuperare il 4,4% per raggiungere il livello del 2019. Vicini anche i distretti dell’abbigliamento di Empoli (-1,2%) e della pelletteria e calzature di Firenze (-4%). Il tessile-abbigliamento di Prato è a -9,6% rispetto ai primi nove mesi del 2019, peggio quello di Arezzo (-19,9%) e della pelletteria e calzature (-37,8%). La concia e le calzature di Santa Croce arrancano a -18,6%), mentre soffrono ancora di più le calzature di Lamporecchio (-48,3%) e di Lucca (-37,3%).

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