“Spero che Premiere Vision stia andando bene come e’ andata bene Milano Unica una settimana fa”. Ercole Botto Poala, presidente di Milano Unica, butta acqua sul fuoco delle polemiche, o meglio delle perplessita’, sulla scelta delle date di Prima MU e Blossom PV del prossimo luglio: “Non siamo in competizione diretta e se c’e’ stata una incomprensione tra noi e PV dobbiamo lavorare affinche’ la prossima volta vada tutto meglio. Per il bene di tutti”.
Presidente, ci aiuta a ricostruire le tempistiche e le situazioni che hanno portato a questa situazione, con il 6 e 7 luglio ‘condiviso’?
Ci siamo incontrati a cena, ci siamo detti quello che dovevamo e l’accordo era che se PV avesse ripensato all’idea di fare una preview a luglio, che in quel momento era stata scartata, ci avrebbero avvisati. Forse non ci siamo capiti, forse loro hanno preso una decisione in modo autonomo ma assolutamente normale e lecito e alla fine ci siamo trovati con due fiere negli stessi giorni. Non siamo arrabbiati, non facciamo polemica e riteniamo normale che, in un mondo che sta cambiando, fare tentativi per adeguarsi ai cambiamenti possa portare anche a qualche questione da risolvere. Se abbiamo tardato nel comunicare la data di luglio e’ perche’ siamo seduti ad un tavolo con tante altre realta’ di tutta la filiera, non solo del tessile e quindi le questioni da risolvere erano molteplici, non solo quella della data. Dobbiamo capire che sono caduti i dogmi, ci sono nuove sfide da affrontare e dobbiamo giocare la partita con una squadra nuova, piu’ allargata e coesa, non con quella vecchia fatta di campanilismi e singoli, senno’ perdiamo. E su questo mi sembra che siamo gia’ tutti d’accordo.
Si tratta comunque di rapporti tra realta’ diverse.
Si’, perche’ loro sono una societa’ per azioni che deve fare fatturato, noi siamo un gruppo di realta’ italiane che si impegnano per offrire un servizio a noi stesse e a tutti gli espositori. Il non dover fare fatturato sulle fiere e’ un vantaggio, ci lascia piu’ liberta’ d’azione. Non vogliamo fare guerra ad altre fiere ma far capire che la nostra squadra lavora per se stessa, ovvero per darsi una possibilita’ ulteriore di vendere, di mostrarsi e di far valere il valore aggiunto del made in Italy, che e’ la vera nostra forza. Ci sono anche altre fiere che fino a poco tempo fa ritenevano inutile spostare le date e che invece adesso stanno cercando spazi nel calendario.
E’ quello che dira’ nei vari incontri a Prato, Biella e Como?
Diro’ agli imprenditori di non guardare a Milano Unica solo come ad un mezzo per vendere tessuti, perche’ le vendite si fanno anche in altri momenti e fuori dai saloni. Le uniche fiere che portano clienti nuovi sono quelle all’estero, tipo la Cina, o adesso anche gli USA, un mercato nel quale forse siamo stati un po’ in disparte per il cambio euro/dollaro ma che ora invito a riscoprire perche’ puo’ portare nuovi clienti. Diro’ agli imprenditori di venire a Milano Unica perche’ e’ la loro fiera e partecipando danno un contributo e un risalto importante al made in Italy e al lavoro che fanno in azienda ogni giorno. Poi ovviamente ognuno resta libero di scegliere la strada che preferisce per vendere il proprio prodotto.
Il Comitato della Moda e dell’Accessorio appena nato puo’ essere il luogo giusto per migliorare il coordinamento?
Si’, e’ determinante perche’ mette insieme tutti i soggetti della filiera. Piu’ massa critica facciamo e piu’ c’e’ il concetto di squadra, piu’ avremo possibilita’ di emergere ed essere competitivi.
Prima la neve a New York, adesso questo misunderstanding sulle date. Un inizio probante come presidente di Milano Unica; si e’ gia’ chiesto “chi me l’ha fatto fare?”?
Me lo chiedo ogni giorno ma va bene cosi’ perche’ so la risposta. Credo che in ogni vita imprenditoriale ci sia un momento in cui si debba restituire una parte di quello che il lavoro ti ha dato. Quindi mi impegno volentieri anche per far capire il momento agli altri imprenditori, magari con una visione un po’ piu’ attuale e moderna delle cose. Non e’ raro infatti trovare ancora un modo di pensare legato al passato, con logiche e metodologie ormai superate: l’obiettivo e’ far passare l’idea del fare sistema.