“La Moda Italiana a Seoul” ha chiuso il suo nono appuntamento nella capitale coreana con la presenza di oltre 800 operatori del settore, 300 più dell’anno scorso. Soddisfatti quindi i 40 brand italiani presenti con Ente Moda Italia al Westin Chosun Hotel per mostrare le nuove collezioni per la primavera/estate 2017 di moda donna, uomo, pelletteria, accessori e – novità assoluta di questa edizione – anche di calzature, grazie alla collaborazione con Assocalzaturifici.
“In Corea del Sud c’è un consenso crescente per i prodotti moda italiani – afferma Antonio Gavazzeni, presidente di Ente Moda Italia – in termini di vendite è tra i paesi che continua a registrare le performance migliori, un andamento che abbiamo registrato anche nei giorni di “La Moda Italiana a Seoul”. La Corea del Sud è sempre più strategica per Ente Moda Italia e per le nostre aziende, un mercato su cui investire con operazioni promozionali e commerciali, e grazie anche ai nostri partner locali di People of Tastes lo faremo con sempre maggiore intensità. E siamo molto soddisfatti della collaborazione avviata a questa edizione con Assocalzaturifici, che ha portato a Seoul una selezione di 17 aziende tra le sue associate: un ulteriore passo avanti nell’ampliare l’offerta di prodotto moda italiano”.
“La presenza a Seoul di un gruppo nutrito di piccole e medie imprese italiane – aggiunge Alberto Scaccioni, amministratore delegato di EMI – si è rivelata ancora una volta un’occasione importante per valorizzare al meglio il nostro prodotto. Le nostre aziende hanno lavorato molto bene tutti e tre i giorni di manifestazione, incontrando i top player della distribuzione coreana, nei fatti uno scenario retail tra i più sofisticati a livello internazionale. La Moda Italiana a Seoul si riconferma un appuntamento di riferimento per i brand italiani, e un’occasione importante per intensificare i legami con gli operatori locali: non solo per il rilievo che il mercato coreano ha in sé, ma anche per il suo ruolo strategico e crescente rispetto alla Cina, grazie all’aumento dei grandi investitori presenti con negozi multibrand sia in Corea del Sud sia in Cina”.