E' di moda il mio futuro, via alla terza edizione

E’ ufficialmente iniziata la terza edizione di E’ di moda il mio futuro, il progetto per l’orientamento dei giovani promosso e gestito da Confindustria Toscana Nord.

Confermata la formula vincente dei primi due anni ma a fare da contraltare all’entusiasmo c’è anche un piccolo allarme sull’età media degli addetti del tessile, che si sta alzando anno dopo anno. A presentare la nuova edizione è stato Andrea Cavicchi, presidente della sezione Sistema moda di CTN; con lui il sindaco di Prato Matteo Biffoni e Milena Guerrini in rappresentanza di GiGroup, la multinazionale del lavoro che ha confermato il supporto al progetto, che si avvale anche della collaborazione del PTP-Polo tecnico Professionale Moda Prato-Firenze, la rete guidata dall’ITIS Buzzi.

“Le risorse umane – ha spiegato Andrea Cavicchi – sono un nodo fondamentale del settore moda. Il tessile pratese mostra dal punto di vista dell’occupazione una sostanziale stabilità ormai dal 2011 ma preoccupa l’età avanzata dei lavoratori del tessile pratese: gli ultracinquantenni sono il 39% del totale, mentre gli under 34 sono solo il 17%. Quota 100 sembra aver avuto a Prato un utilizzo meno esteso di quanto si pensasse ma, assieme ai pensionamenti ordinari, ha lasciato comunque dei vuoti che si fa fatica a colmare. E’ una realtà confermata anche dai dati della FIL-Centro per l’impiego, che ringrazio per la collaborazione e a cui dobbiamo la disponibilità dei dati sul mercato.Fra le figure tecniche risultano particolarmente richiesti i periti chimici e tessili, i dispositori tessili, gli esperti nel controllo qualità, questi ultimi sia nel tessile che nella confezione, dove sono ricercati anche grafici e modellisti cad”.

A Prato conoscere la filiera tessile significa conoscere anche la città, la sua storia e il suo futuro

“Per troppo tempo – aggiunge il sindaco di Prato Matteo Biffoni – abbiamo passato ai ragazzi un falso messaggio, facendo intendere che il tessile non potesse essere uno sbocco occupazionale per il futuro. I dati dicono il contrario ed è fondamentale che tutti gli studenti abbiano consapevolezza della bellezza che vi è nelle professioni legate alla filiera tessile. A Prato conoscere la filiera tessile significa conoscere anche la città, la sua storia e il suo futuro”.

Ad oggi i 41.543 addetti complessivi del distretto tessile-abbigliamento pratese (dato del 2017), costituiscono l’82% dell’occupazione manifatturiera della provincia di Prato e il 34,5% del totale. I 22.273 addetti dell’abbigliamento fanno di Prato la provincia italiana di gran lunga con maggior concentrazione di queste figure (la seconda è Napoli con 12.000 e la terza Milano con 9.800); analoga situazione per i 19.270 addetti del distretto tessile, che formano il nucleo più consistente in Italia (a seguire il distretto biellese con 12.900 addetti e quello comasco con 9.500). La crescita a Prato del settore abbigliamento ha, dal punto di vista occupazionale, delle dinamiche specifiche dovute alla forte presenza di imprenditoria cinese ed è caratterizzata dal frequente ricorso al part-time.

“E’ di moda il mio futuro ha contribuito a incrementare gli iscritti all’indirizzo tessile del Buzzi, arrivando a costituire tre sezioni – continua Cavicchi – ma in questi anni è accaduto anche molto altro, con il rafforzamento dell’offerta formativa attraverso l’istituzione dei corsi post diploma per tecnici delle tintorie e rifinizioni, per il controllo qualità e il disegno tessile e, ultima importante novità, il primo ITS-Istruzione Tecnica Superiore tessile per il quale proprio in questi giorni MITA sta svolgendo le selezioni. Dobbiamo far comprendere che lavorare nel tessile-abbigliamento significa occupazione stabile, livelli retributivi interessanti e buone opportunità di crescita professionale. Significa anche lavorare in imprese che, nella loro generalità, sono moderne e accoglienti, ben lontane da stereotipi ampiamente superati. Anche per questo motivo parte del programma di E’ di moda il mio futuro consiste in visite aziendali, incontri in associazione con testimonianze di imprenditori e di studenti più grandi e i tradizionali laboratori del Museo del Tessuto”.

A Prato i contratti a tempo indeterminato sfiorano nel tessile il 90%, mentre nella confezione addirittura lo superano, sia pure nel particolare contesto della massiccia presenza di lavoratori extracomunitari e della loro necessità di contratti che facilitino il loro soggiorno in Italia.

Alla terza edizione di E’ di moda il mio futuro hanno aderito le scuole medie superiori ITIS Buzzi, Liceo artistico Brunelleschi di Montemurlo, ISISTL Russell Newton di Scandicci e, per il meccanotessile, IPSIA Marconi; a queste si aggiunge l’ITI Vecchiacchi di Castelnuovo Garfagnana, che partecipa per la prima volta e che sta orientando i suoi programmi verso il tessile data la vicinanza con importanti realtà del settore presenti nel territorio garfagnino. Coinvolte tutte le scuole medie inferiori di Prato, alcune delle quali (Lippi, Cironi, Malaparte) parteciperanno ai laboratori al Museo del Tessuto. Sono invece più di venti le aziende che a vario titolo (visite, testimonianze di imprenditorie giovani lavoratori) prestano la loro collaborazione al progetto.

Nella foto, da sinistra, Guerrini, Cavicchi e Biffoni

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