Futuro CTN

E' di moda il mio futuro, atto settimo per CTN

E’ il monento della partenza per la 7′ edizione di “E’ di moda il mio futuro“, il progetto promosso dalla sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord per valorizzare presso i giovani le opportunità professionali offerte dal tessile-abbigliamento e dal calzaturiero.

Visite aziendali, laboratori, incontri, webinar e concorsi per far conoscere ai giovani il tessile-abbigliamento e il calzaturiero nel programma di iniziative che si svolgeranno da ottobre a maggio 2024 e che coinvolgeranno le scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio di riferimento di Confindustria Toscana Nord, ma in qualche caso anche oltre i suoi confini.

Sono le scuole stesse a scegliere di iscrivere proprie classi alle attività del progetto; l’unica parziale eccezione sarà l’incontro nella sede di Prato di Confindustria Toscana Nord incentrato sull’orientamento dei ragazzi di seconda e terza media: a questo evento sono ammessi i familiari, che potranno iscriversi anche autonomamente oltre che attraverso le scuole.

“Per i ragazzi più piccoli – spiega Roberta Pecci, coordinatrice del gruppo di lavoro su offerta formativa, fabbisogni di professionalità e orientamento della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord – è pensato il concorso ‘Quale T-shirt indosso oggi? Scelgo nella mia capsule collection!’ col quale si deve creare una collezione di magliette con decori creativi e originali. Per queste attività è fondamentale il contributo del Museo del Tessuto. Per i più grandi sono previste visite nelle aziende del tessile-abbigliamento e del calzaturiero. Ma anche ai ragazzi delle superiori proponiamo dei concorsi; ‘La giacca: è il tessuto che fa la differenza’ invita a disegnare un tessuto per giacche maschili o femminili; nel calzaturiero, il concorso ‘Iconic Marilyn’ si ispira a Marilyn Monroe, per la quale verranno disegnate calzature in linea con il suo peculiare stile. I progetti vincitori diventeranno un prodotto concreto: le aziende tessili e calzaturiere realizzeranno rispettivamente il tessuto e le calzature e ne faranno dono ai ragazzi primi classificati. Per gli adulti sono previste attività formative organizzate da Confindustria Toscana Nord per chi cerca lavoro nell’area tecnica nel comparto moda”.

Il lancio di “E’ di moda il mio futuro” è per consuetudine l’occasione per fare il punto sull’occupazione e sul mercato del lavoro a Prato e Pistoia. Permane la difficoltà di reperimento delle figure professionali di interesse delle aziende: Unioncamere-ANPAL, Sistema Informativo Excelsior, stima per Prato che questa condizione riguardi 62 casi di ricerca di personale su 100; il dato riguarda tutti i settori pratesi, ma può essere ritenuto indicativo del tessile-abbigliamento data la fortissima incidenza di questo sul totale delle entrate previste dallo stesso bollettino (2.620). Il mismatch fra domanda e offerta di lavoro nel manifatturiero non nasce da insoddisfazione per i trattamenti salariali o gli orari, ma dalla mancanza di profili con le competenze adeguate alle necessità delle imprese.

Dal punto di vista della demografia dei lavoratori a Prato si registra un incremento significativo degli ultrasessantenni: dal 6% nel 2015 al 9% del 2021. In aumento anche la fascia 55-59 anni, dal 12% al 17%, mentre diminuisce la fascia 35-55 anni, quella dei lavoratori ormai maturi ed esperti: nel 2021 costituivano poco più della metà del totale (53%), contro il 63% del 2015. La novità è costituita dalla fascia dei lavoratori più giovani, quelli fino a 34 anni, che ha visto un incremento di quasi 300 unità (da 3.721 a 4.020), pari al 2% del totale.

“E’ presto per poter parlare di inversione di tendenza – commenta il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Maurizio Sarti – ma il dato è positivo. ‘E’ di moda il mio futuro’ da dato e sta dando un contributo significativo alla percezione che si ha dell’occupazione nel mondo della moda. Essere partiti nel 2017 è stata un’idea giusta. Il tessile pratese è in grado di presentarsi con buone credenziali su tutti gli aspetti: quello contrattuale, dato che c’è il contratto collettivo sottoscritto da Confindustria con i sindacati; quello della tipologia dei rapporti di lavoro, che per il 91% sono a tempo indeterminato e per il 78% a tempo pieno; quello della retribuzione, che sfiora in media i 24.000 euro annui. Oltre ad ambienti di lavoro moderni e gradevoli. Dal punto di vista congiunturale registriamo, dopo un buon 2022 e un inizio 2023 stabile, un rallentamento. E’ un problema importante, ma non una sorpresa”.

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