Drago è diventato Corporate Donor del FAI (Fondo per l’Ambiente Italiano), un titolo che dà prova di come un’impresa testimonia il proprio impegno etico e la responsabilità sociale, usufruendo altresì di importanti strumenti di business.
Il gruppo industriale Drago nasce nel 1973 a Lessona nel Biellese da Umberto e Laura Drago (affiancati in seguito dai figli Daniela e Paolo, oggi presidente della società), che iniziano la loro attività imprenditoriale nel campo dei filati per tessitura, diventando in breve tempo un partner d’eccellenza dei più importanti lanifici del biellese. L’attività in seguito si specializza, e si apre ai mercati esteri, fino all’acquisizione del lanificio Fintes nel 1993, incorporato nel gruppo nel 2001.
Drago riserva sempre una percentuale significativa del turnover alla ricerca e sviluppo, ma è soprattutto negli ultimi 10 anni che ha investito tantissimo in tecnologia, il che ha portato il marchio piemontese ad essere uno dei pochi lanifici integrati, con tutti i reparti produttivi al suo interno: filatura, tessitura, finissaggio, campioneria e un sofisticato laboratorio analisi.
Il fatturato consolidato 2014 di Drago, che è arrivato ad esportare i suoi prodotti in 30 Paesi del mondo, è stato di 27 milioni di euro, per una crescita del 20%, ma all’estero l’incremento è stato del 50%. Il dato per il 50% si è equamente diviso fra Italia ed estero, con USA e Giappone primi due mercati stranieri. Il Giappone è la nazione che è cresciuta di più quest’anno.
Drago ha sotto contratto uno staff di 150 dipendenti. Il team commerciale interno, diretto da Enrico Pincin, gestisce una rete vendita formata da 30 agenti in Italia e nel mondo, mentre l’ufficio stile con 4 disegnatori è guidato da Piero Rolando.
Drago, che da poco ha attivato il suo nuovo sito istituzionale, ha anche sviluppato una App in realtà aumentata (Drago Bespoke) che fa parlare le sue etichette. Inquadrando il QR Code posto dietro il cartoncino di supporto al tessuto si può ora controllare in tempo reale la disponibilità di magazzino e passare l’ordine.