Il Monitor dei distretti della Toscana, realizzato dalla direzione studi e ricerca di Intesa Sanpaolo tra gennaio e marzo ha presentato uno spaccato del distretto di Prato nel primo trimestre del 2020 ed i numeri rispecchiano quelli di altre rilevazioni, anche in distretti diversi da quello toscano.
L’export è calato del 5,3%, mentre il settore prettamente tessile ha perso l’11%, a fronte di un guadagno dell’abbigliamento del 2%. Ad influire sono i paesi asiatici, dove l’emergenza Covid è iniziata prima. ovvero Cina (-37,2%) e Hong Kong (-36,6%): l’istituto bancario ha preso in esame i flussi dei pagamenti effettuati dai propri clienti verso i fornitori italiani (bonifici e ricevute bancarie) rilevando il fatto che Prato si rifornisce a una distanza inferiore ai 60 Km (sono 99 di media nei distretti del sistema moda italiano). Un aspetto che, paradossalmente, la pandemia potrebbe rendere positivo, con un ritorno alla fornitura a “km 0”.
“Si potrebbe assistere – dice la nota del centro studi di Intesa Sanpaolo – a un potenziamento di piattaforme produttive a livello continentale e a una ridefinizione su scala europea dei processi produttivi che potrebbe diventare un’opportunità per le imprese distrettuali con elevate competenze e produzioni di qualità fortemente specializzate”.
Poi un commento sull’evoluzione verso il digitale e l’e-commerce, già on auge nella moda prima del virus: le attese sono per una ulteriore crescita nel 2020 per l’abbigliamento e accessori (21%).