Detox, altri… sette passi avanti a Prato

Un momento di convegno ma anche lo spunto per comunicare la novità dei nuovi ingressi nel progetto Detox di sette aziende del distretto. Oggi Prato è la capitale italiana di Detox, con un’intera giornata dedicata al tema iniziata con la la conferenza stampa e tuttora in svolgimento con “Prato in Detox“, dibattito con esperti e tavola rotonda.

Prima di tutto la notizia delle sette nuove aziende: Alberto Bardazzi, Fashion Mill, Finissaggio TRT, Lanificio Europa, Manifattura Emmetex, New Mill e Texmoda sono andate ad aggiungersi alle venti che avevano già aderito a febbrai0. Ed a loro si aggiunge di fatto anche Gida, la società che gestisce l’acquedotto industriale pratese che si impegnerà, da ora al 2020, a monitorare la quantità di sostanze tossiche nelle acque per risalire eventualmente alla fonte dell’inquinamento.

Hanno annunciato le novità il presidente di Confindustria Toscana Nord Andrea Cavicchi, Chiara Campione, Detox Corporate Lead per Greenpeace Italia, Giuseppe Ungherese, responsabile della Campagna Inquinamento dell’associazione ecologista, Fabio Garzena, rappresentante per l’Europa del Cashmere & Camel Hair Manufacturers Institute, e Alessandro Brogi, presidente di Gida.

Aziendedetox300“L’adesione a Detox – ha detto Cavicchi – porterà a valorizzare l’impegno delle imprese pratesi in campo ambientale e di tutela della salute di lavoratori e consumatori. A Prato la sostenibilità non è una moda ma un modo di lavorare che ci appartiene da sempre e che oggi è divenuto strategico. I nostri clienti ci chiedono la rispondenza dei nostri prodotti a loro protocolli eterogenei; Detox ha il pregio di essere un punto di riferimento fisso di grande visibilità e credibilità. E’ questo che pensiamo come Confindustria Toscana Nord e stiamo constatando con soddisfazione che le imprese hanno compreso le opportunità offerte dal progetto e affrontano con determinazione il consistente sforzo che questo impone. Aver avviato il percorso per raggiungere gli obiettivi Detox ci aiuta a comunicare che Prato non è solo il polo tessile più grande d’Europa ma è anche quello più pronto a raccogliere la sfida della sostenibilità”.

Le 27 aziende pratesi corrispondono complessivamente a 15.000 tonnellate di filati e materie prime e a 24 milioni di metri di tessuto prodotti annualmente (4.500 tonnellate di filati e 4 milioni e 500 mila metri di tessuti, 1.800 tonnellate di materie prime, 3.700 tonnellate di filati e 8 milioni e 800 mila metri di tessuti tinti, 3.200 tonnellate di formulazioni chimiche).

“Prato è l’esempio che vogliamo estirpare il problema alla radice – ha spiegato Campione – visto che la produzione tessile è la seconda causa di inquinamento globale. Un’adesione così ampia è stata possibile solo grazie all’impegno di Confindustria Toscana Nord, che non solo porta il tema nelle aziende ma le segue nei processi  e le rappresenta coi propri vertici. Devo dire che abbiamo trovato terreno fertile e la possibilità di coinvolgere tutta la filiera”.

Ungherese ha poi spiegato come le 27 aziende pratesi hanno già eliminato nel loro processo produttivo otto classi di sostanze pericolose sulle dodici individuate da Greenpeace: una sorta di test di ammissione a Detox superato, con l’obiettivo di eliminarle tutte con uno scadenziario definito in anticipo e comunque entro il 2020.

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