Giulio Grossi è ufficialmente il presidente di Confindustria Toscana Nord per il prossimo biennio. L’assemblea lo ha eletto a Lucca nella chiesa di san Francesco votando anche i due vicepresidenti per il mandato, Daniele Matteini, con delega a innovazione, ricerca e sviluppo, e Andrea Tempestini, con delega al fisco.
La squadra è completata dai consiglieri delegati Francesco Marini (internazionalizzazione e crescita) e Cristiana Pasquinelli (education). A Stefano Varia, già membro di diritto del Consiglio di presidenza in quanto presidente di Ance Toscana Nord, è stata attribuita la delega per le infrastrutture.
La presidenza Grossi ha ricevuto amplissimo gradimento ottenendo il 99% dei 5.897 voti espressi.
Il presidente neo eletto ha ringraziato i colleghi per la fiducia che gli hanno accordato e ha ringraziato Andrea Cavicchi, che ha gestito il periodo transitorio immediatamente successivo alla fusione.
“Confindustria Toscana Nord è una grande associazione, fatta di imprese e di imprenditori di valore – ha aggiunto Grossi – Sono onorato di essere chiamato a presiederla e sono convinto che all’avvio positivo della sua attività farà seguito uno sviluppo di attività e di progettualità importanti. Conto sul contributo di tutti i colleghi.”
Approfittando anche della presenza del presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani e di Stefan Pan, vice presidente di Confindustria e presidente del Consiglio delle Rappresentanze regionali e per le Politiche di coesione territoriale Grossi ha toccato anche il tema dei legami con l’Unione Europea; “Europa e crescita” era infatti il tema dell’assemblea.
L’Europa può promuovere le condizioni affinché le imprese possano essere più competitive
Cosa significa stare in Europa, cultura transnazionale, crescita non omogenea, etichettatura e trasparenza, Cina; questi alcuni dei punti toccati dall’intervento di Grossi: “Si può avere crescita ed Europa – ha detto – oppure stanno diventando termini in antitesi? Affinché Europa e crescita possano “marciare” insieme, all’Unione Europea si chiede la massima attenzione per l’industria e nello specifico per il manifatturiero, che noi consideriamo la chiave per la ripresa economica. L’Europa può promuovere le condizioni affinché le imprese possano essere più competitive, creare più posti di lavoro e stimolare l’innovazione, può ridurre gli ostacoli agli scambi commerciali, ed evitare che se ne creino di nuovi per ottenere un mercato basato sulla trasparenza e su regole semplici e coerenti”.