Grafico imprese

CTN, quarto trimestre tra luci ed ombre

Il quarto trimestre del 2020 per le industrie di Lucca, Pistoia e Prato si è chiuso con dati contrastanti, sia da territorio a territorio che da settore a settore.

Un ottovolante di numeri che in alcuni casi ha risollevato le medie di un anno difficile ed in altri le ha addirittura peggiorate. E come ad ogni quarto trimestre è arrivato anche il resoconto dell’anno, con un segno meno largamente prevalente: si va dal -5,4% della provincia di Lucca al -19,8% della provincia di Prato, uno dei dati peggiori d’Italia. Nel mezzo Pistoia, col suo -11,4%, in piena media nazionale. Il presidente di Confindustria Toscana Nord affida le speranze di ripartenza al nuovo decollo dei consumi, difficile finché i piani vaccinali non saranno giunti a livelli avanzati, e agli interventi pubblici, come il Recovery Plan ed i fondi strutturali europei veicolati dai bandi regionali.

“La nostra contrazione sfiora un quinto del totale – dice il vicepresidente pratese di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini – e fin dall’inizio della pandemia la moda è il settore manifatturiero in maggior sofferenza. Esiste quindi un caso-moda, che la distingue dagli altri settori manifatturieri e che riguarda i mercati internazionali non meno che quello interno. Vanno lette in questa chiave anche le prestazioni del meccanotessile pratese, la cui chiusura del 2020 è a -14,4% e che è molto penalizzato anche dalla cancellazione delle fiere. Le imprese utilizzano questi tempi di stasi per capire come ripartire al meglio, appena ci saranno le condizioni, facendo leva sulle specificità delle produzioni pratesi e investendo in innovazione e riorganizzazione. Ma per il nostro settore occorre un piano di sostegno ad hoc, con misure eccezionali come eccezionale è la crisi che stiamo vivendo”.

“La situazione nelle tre province è complessa – aggiunge Maurizio Sarti, presidente della sezione Sistema moda – perché alla ridotta socialità si sommano le restrizioni imposte al commercio, che limitano le occasioni di acquisto di abbigliamento e calzature, con la compensazione solo parziale delle vendite on line. Il risultato è che il tessile del distretto pratese ha chiuso il 2020, rispetto al 2019, a -21,4%, l’abbigliamento della provincia di Prato a -22,9%, il calzaturiero del distretto di Pistoia-Lucca a -30,5%”.

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