Cristiana Cariaggi Tra leggerezza e sostenibilità

La leggerezza del cashmere, la seta, il cotone prodotto appositamente per l’azienda in Belize, il lino ma anche la canapa, micro paillettes inserite direttamente nel filato. Sono tanti i materiali nell’offerta della primavera/estate 2017 di Cariaggi, che a Pitti Filati si è presentata con uno stand rinnovato e caratterizzato da grandi foto artistiche con i dettagli dei prodotti.

A raccontare le novità e a descrivere la collezione è Cristiana Cariaggi, consigliere d’amministrazione dell’azienda marchigiana. “E’ una cartella colori che fa pensare alle vacanze” esordisce parlando della gamma colori, che tocca varie tonalità fino ad un giallo acceso.

Quali sono i prodotti su cui puntate per questa edizione di Pitti Filati?
Biarritz280Non rinunciamo ai nostri classici, ovvero il cashmere di Soffio e il misto seta-cashmere di Jaipur, mentre tra le novità ci sono la seta cardata di Sirius e Biarritz (nella foto a lato), un filato in cotone Belize che racchiude filamenti di nylon testurizzato per dare volume, elasticità e rotondità. E poi il Capri, un filato Cashemp con micro paillets, le più piccole sul mercato.

Anche Cariaggi punta sulla sostenibilità, che rimane comunque un tema da affrontare con attenzione?
E’ un percorso sempre in evoluzione. Noi abbiamo iniziato dieci anni fa, con i risparmi energetici, e poi abbiamo proseguito con ricerca e investimenti. Per ogni nuovo macchinario valutiamo anche il suo impatto. Ma quello della sostenibilità a volte è un trend e a volte è un obiettivo che invece viene davvero inseguito con convinzione; ci vogliono anni, mentalità nuova e disponibilità a superare dei limiti che, soprattutto a livello tintoriale, sono ancora oggettivi. Chi estremizza troppo rischia di trovarsi isolato e lontano dalla sensibilità dei clienti, bisogna procedere per passi calcolati.

Come è andato il 2015 di Cariaggi?
Come fatturato siamo rimasti stabili. Considerando le oscillazioni dei mercati e le crisi in tutto il mondo c’è da considerarlo un ottimo risultato. Il 2016 è appena iniziato ma la partenza sembra buona, sia per gli ordini che per la vivacità del settore. Ormai il mercato è globale. Da un lato seguiamo i clienti in fiera, qui a Firenze dove vengono tutti, o a Shanghai a marzo e settembre, ma la presenza dei nostri collaboratori è costante ovunque.

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