Nessuna novità positiva nella vicenda di Bally Studio, che chiuderà l’impianto produttivo di Lastra a Signa, in provincia di Firenze licenziando i 55 dipendenti.
E’ stato convocato un tavolo in Regione Toscana ma non è arrivata nessuna risposta dall’azienda svizzera di proprietà USA. “Ci auguriamo che l’avvocato di Bally Studio riporti all’azienda le proposte che oggi sono state avanzate per una soluzione alternativa alla chiusura dello stabilimento di Lastra a Signa” ha detto Valerio Fabiani, consigliere per lavoro e crisi aziendali di Eugenio Giani dopo il tavolo al quale ha partecipato l’azienda, alla presenza del sindaco di Lastra a Signa, Emanuele Caporaso e delle organizzazioni sindacali.
Il confronto con la griffe che produce e vende abbigliamento, borse e piccola pelletteria non ha portato però a cambiamenti: “Abbiamo avanzato proposte per soluzioni alternative che mirano alla continuità aziendale e occupazionale e continuiamo ad attendere una risposta dall’azienda – continua Fabiani – ma Bally potrebbe essere il primo brand che chiude e licenzia in Toscana, in assoluto contrasto con il lavoro che tutti, istituzioni, categorie e organizzazioni datoriali e sindacati, stiamo portando avanti sul comparto moda”.