Pelletteria

Contratto artigiani, c’è una prima ipotesi di accordo

È arrivata la firma sull’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro Artigiano Area Tessile-Moda  per il quadriennio 2023-2026. Il rinnovo coinvolge circa 142 mila lavoratori e 26 mila aziende dei settori a livello nazionale.

Solo a Prato riguarda 705 aziende del tessile, 2391 dell’abbigliamento e 62 del comparto della pelle. L’ipotesi è il risultato di un lungo lavoro di concertazione (il passato contratto era scaduto il 31 dicembre 2022), tra le associazioni datoriali di categoria di Confartigianato, CNA, Claai, Casartigiani e i sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil

Moreno Vignolini

“Non siamo né pazzi né benefattori – spiega Moreno Vignolini, presidente di Confartigianato Moda nazionale, riferendosi agli aumenti concessi – perché il rinnovo del contratto si basa un dato oggettivo, l’indice IPCA (Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato, al netto dei beni energetici importati) un parametro utilizzato per misurare la variazione del costo della vita assunto come oggettivo per tutti i tipi di contratto dell’artigianato. Tale indice risente ovviamente dell’inflazione che in questo momento è particolarmente alta. A fronte di una richiesta iniziale dei sindacati di 200 euro legati a un indice del 14% circa, abbiamo cercato di contenere l’aumento, consapevoli del difficile momento attraversato dalle aziende. La trattativa ci ha portato a un punto di non caduta su valori vicini all’indice IPCA di giugno che si aggirava intorno al 12 %. Un accordo che abbiamo stretto nella convinzione dell’importanza del rapporto tra lavoratori e titolari tipico dell’azienda artigiana assimilabile a una famiglia allargata, modello unico in Italia. Si tratta inoltre di un segnale per avvicinare sempre più i giovani al mondo del tessile e della moda. Resta inteso tuttavia che se tutto questo non verrà supportato dalle più volte invocate politiche di intervento da parte del Ministero del Made in Italy, col quale è in programma un tavolo della moda il 6 agosto prossimo, molti lavoratori non riceveranno tali aumenti perché molte aziende saranno purtroppo costrette a chiudere i battenti”.

Gli aumenti salariali partono da questo mese: 172 euro al 3° livello divisi in 4 tranche: luglio di 28 euro; gennaio 2025 di 40 euro; ottobre 2025 di 49 euro; ottobre 2026 di 55 euro. Per il periodo di vacanza contrattuale è stata riconosciuta l’erogazione di un importo una tantum pari a 110 euro, anch’essa suddivisa in 2 tranche: settembre 2024 di 55 euro e marzo 2025 di 55 euro.

Il rinnovo prevede anche un miglioramento delle tutele complessive per i dipendenti. Viene infatti allungato il periodo di conservazione del posto di lavoro in caso di malattia, che passa da 21 a 24 mesi. In tema di contrasto alla violenza di genere viene recepito “l’accordo quadro europeo sulle molestie e le violenze nei luoghi di lavoro”, inoltre, in aggiunta a quanto previsto dalla normativa vigente, sarà previsto un mese retribuito al 60% a carico delle aziende per le lavoratrici inserite nei percorsi di protezione.

Nell’accordo è prevista anche l’istituzione della Commissione per la riforma dell’inquadramento, l’inserimento delle linee guida per il Lavoro Agile e la regolamentazione per l’attivazione della Banca Ore Solidali a tutela di comprovati e documentati casi di gravità e necessità.

Infine, l’accordo prevede l’aumento a 6 euro degli scatti di anzianità per gli apprendisti e l’incremento della percentuale di maggiorazione prevista per l’attivazione degli accordi di flessibilità dal 10% al 12%.

Al termine della trattativa è stato sottoscritto un avviso comune che impegna le parti a promuovere azioni condivise verso le istituzioni a sostegno del settore Moda.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini