L’Assemblea Generale dell’associazione Confindustria Verese ha confermato questa mattina il mandato al presidente in carica Roberto Grassi, che resterà al vertice dell’associazione anche per il biennio 2023-2024, in attuazione della delibera del Consiglio Generale della Confindustria nazionale che ha dato la possibilità ai Presidenti delle associazioni territoriali e di categoria del Sistema, eletti entro il 31 dicembre 2020, ovvero durante il periodo pandemico, di poter prolungare la propria azione per altri due anni. Grassi sarà, così, il primo Presidente di Confindustria Varese a ricoprire l’incarico per un secondo mandato e la conferma è avvenuta davanti al Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, presente all’Assemblea.
Insieme a Roberto Grassi, i delegati all’Assemblea Generale hanno votato anche la nuova squadra dei Vicepresidenti, con la riconferma di Claudia Mona (recentemente nominata “Rappresentante delle Grandi Imprese” all’interno del Consiglio Generale di Confindustria e Amministratore Delegato della storica industria aerospaziale Secondo Mona Spa di Somma Lombardo) e la nomina di tre new entry: Barbara Cimmino (attuale Presidente del Gruppo merceologico “Tessile e Abbigliamento” di Confindustria Varese ed Head della Corporate Social Responsability di Inticom Spa – Gruppo Yamamay, settore moda); Luca Donelli (Past President del Lombardy Energy Cleantech Cluster, Consigliere di Animp – Associazione Nazionale di Impiantistica Industriale e Amministratore Delegato della Donelli Alexo Srl di Ferno, settore trattamento e rivestimento di metalli); Eleonora Merlo (Past President del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Varese, attuale componente del Consiglio della Camera di Commercio di Varese e Consigliere e Managing Director dalla I.V.N.G. Spa, settore vigilanza privata e sicurezza).
L’Assise 2023 degli industriali varesini, oltre che occuparsi dei vertici, è stata occasione di riflessione su alcune tematiche importanti per il territorio, in particolare l’attrattività del territorio, il calo demografico e le progettualità da portare avanti per fare di Varese una wellness destination. Come spiegato dal Presidente Roberto Grassi: “Le proiezioni demografiche al 2031, ci avvertono che la provincia progressivamente si squilibra. Con una popolazione anziana dai 65 anni in su che toccherà il 27,5% (contro il 24,5% attuale), con una popolazione attiva che potrebbe scendere al 61,5% ed una fascia di giovani attorno all’11%. Un ragazzino ogni 3 nonni circa. I territori che progrediscono sono quelli che conservano vitalità, che hanno in sé l’entusiasmo e la creatività dei giovani capaci di intraprendere sempre nuove iniziative e cambiare il mondo. Di questo abbiamo estremo bisogno anche a Varese”.
Fa riflettere che solo negli ultimi 5 anni sono saliti del 18,4% i varesini iscritti all’AIRE (l’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), superando quota 65.000. È come se fossero emigrate le città di Gallarate e Luino messe insieme. E purtroppo non è la sola via di fuga. Su un altro fronte, quello svizzero, ‘perdiamo’ circa 32.000 persone che ogni giorno varcano il confine come frontalieri. L’equivalente della città di Saronno.
“Di fronte a queste dinamiche demografiche, il risultato è quello di una provincia che fa sempre più fatica a permettere alle persone di realizzarsi nel lavoro e nelle proprie passioni. Nel nostro personale Bilancio sociale di territorio, tutte queste voci andrebbero ascritte alla colonna delle Perdite. Perdite di energie, entusiasmi, capacità, welfare – ha rimarcato Grassi – Perdite che ci richiamano alla necessità di affrontare il tema demografico anche attraverso nuove e più efficaci politiche di integrazione del flusso migratorio, che se ben governato può essere strumento di sviluppo e di progresso economico e sociale. E in questo le imprese devono giocare un fondamentale ruolo di inclusione nella società. Molte lo stanno già facendo con processi spontanei. Ma servono anche qui progetti di sistema, nazionali e territoriali, che permettano di scalzare la paura con un sentimento diffuso di opportunità. Ciò vale anche per percorsi di reinserimento nella comunità attraverso il lavoro nelle carceri.
A detta di Grassi non sono solo le imprese varesine a dover diventare più attrattive nei confronti delle persone in generale e dei giovani talenti in particolare: “Deve essere più attrattivo anche tutto il territorio. Non ci possono essere isole aziendali felici in un contesto di aridità di occasioni. Così come non ci può essere un territorio attrattivo senza imprese disposte a ripensare i modelli organizzativi di gestione del lavoro e della sua conciliazione con la vita privata delle persone”.
Al centro dell’intervento di Grassi anche il mancato via libera all’ampliamento dell’area Cargo di Malpensa: “Tutte le forze politiche devono assumersi la responsabilità di aver bloccato negli anni, con una lunga serie di provvedimenti sbagliati, lo sviluppo di una delle infrastrutture più strategiche per la crescita dell’industria del Nord del Paese e di aver messo in discussione le legittime aspirazioni di un intero territorio e del suo sistema produttivo”. Il Presidente di Confindustria Varese ha, poi, ribadito un concetto già espresso nei giorni scorsi, dopo la decisione del Ministero dell’Ambiente: “È un’occasione persa di cui pagheremo i danni per molto tempo, in termini di posti di lavoro. Siamo delusi e amareggiati. Non ci sentiamo rappresentati”.