E’ emersa una situazione sostanzialmente positiva per gli artigiani pratesi, secondo i commenti fatti in occasione della parte pubblica dell’assemblea dei soci di Confartigianato dal presidente nazionale di Confartigianato, Giorgio Merletti, dal presidente di Confartigianato Imprese Prato Luca Giusti e dal responsabile dell’Ufficio studi di Confartigianato Enrico Quintavalle, tutti presenti al Museo del tessuto di Prato.
Nella provincia di Prato alla fine del primo trimestre 2019 le imprese registrate erano 9.927 e un’impresa su due di quelle artigiane pratesi opera nella manifattura, confermando così la vocazione manifatturiera del territorio. Evidentemente il terreno è fertile per far crescere imprese artigiane. Non a caso a Prato i tassi di disoccupazione sono pari alla metà della media nazionale.
“Tuttavia ci sono alcune criticità sul territorio – ha affermato Enrico Quintavalle – che rispecchiano quelle nazionali: troppo scarsi gli investimenti pubblici rispetto al Pil, troppo bassa la qualità dei servizi pubblici, senza contare alle difficoltà di accesso al credito da parte delle piccole imprese. Purtroppo l’Italia è il paese che ottiene il secondo posto tra quelli che hanno il maggior costo dell’energia elettrica“.
Ma ci sono anche dei dati positivi da segnalare: i crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione sono diminuiti e questo rende la situazione di Prato migliore rispetto a quella di altre province, torna allora in auge la proposta al Governo di consentire una compensazione tra imprese (che devono pagare i tributi) e Pubblica Amministrazione (che deve saldare i propri debiti).
Dal presidente Merletti invece è emerso una grande attenzione per le Confartigianato locali e anche precise richieste al Governo. “E’ vero che non si può ottenere tutto subito – ha affermato – ma è anche vero che lo Stato deve cominciare a muoversi e deve farlo con criterio e pianificazione. Prendiamo l’esempio del nostro patrimonio artistico, è necessario programmare e pianificare una tutela se vogliamo che questa sia efficace, lo stesso deve avvenire con le infrastrutture. E poi non dimentichiamo le grandi criticità del nostro Paese alle quali al più presto il Governo deve mettere mano: un fisco esoso, alti costi dell’energia, complicanze burocratiche, ritardi infrastrutturali, difficoltà per le piccole imprese di ottenere un credito. In sostanza sono necessari investimenti dello Stato, anche a debito, tanto questi innescheranno un ciclo positivo. Al contrario non sono da fare mere spese”.
Se nel comparto artigiano il tasso di disoccupazione è molto basso, va tuttavia detto che ugualmente mancano le competenze specializzate. “Un grosso danno è stato fatto dal Jobs Act all’apprendistato – ha concludo Merletti – che solo ora si sta riprendendo”.
Infine un riferimento alla nuova giunta del Comune di Prato: quali sono le richieste da fare subito alla nuova giunta? “Sicuramente chiediamo di realizzare quello che è stato promesso – ha concluso il presidente di Confartigianato imprese Prato, Luca Giusti – e penso soprattutto alle infrastrutture e alla questione degli scarti tessili, che sono assolutamente da ridefinire e riqualificare”.