Grafico imprese

Como, maggio riporta il sole nella congiuntura

Tornano numeri positivi nell’analisi congiunturale rapida effettuata da Unindustria Como e da Confindustria Lecco e Sondrio: l’andamento degli ordini interni a maggio è stato infatti buono, confermando i livelli registrati a febbraio (dopo un secondo semestre 2015 non brillante). Il saldo tra chi rileva un aumento (49,1%) e chi una diminuzione (21,1%) è migliorato ulteriormente rispetto all’ultima rilevazione, si è contemporaneamente ridotta la quota di aziende con ordini stabili.

Più stabile anche la domanda estera: il 29,4% del campione ha dichiarato aumenti degli ordini, il 23,5% un calo, il 47,1% segnala invece ordini esteri invariati. L’attività produttiva in maggio è stata in miglioramento per il 34,5% del campione, invariata per il 38,2% e cala per il restante 27,3%. I volumi produttivi sono dunque buoni, il saldo positivo tra le risposte conforta ma è in peggioramento, non si riesce a confermare quindi il trend migliorativo impostato nelle ultime due rilevazioni.

Per il 54,4% delle imprese è salito il fatturato, calato invece per il 16,3%. Per quanto riguarda la liquidità c’è soddisfazione per il 31,6% ed in questo caso il saldo delle risposte è leggermente peggiorato rispetto a febbraio.

“Maggio registra dati migliori rispetto ad aprile – afferma il presidente di Unindustria Como, Fabio Porro – seppur va tenuto conto anche dell’incidenza su quest’ultimo mese di un numero di giorni lavorativi minori per via di alcune festività. Questa leggera risalita, dopo un inizio d’anno non brillante, se da un lato rasserena il clima, dall’altro non ci permette comunque di lasciarci andare a previsioni positive né a facili illusioni. Gli effetti di BREXIT, infatti, sono ancora tutti da decifrare non solo per questa schizofrenia dei mercati finanziari del tutto prevedibile in seguito all’esito del referendum, ma anche in considerazione delle conseguenze sull’economia reale britannica, quinto mercato di sbocco per la nostra provincia, con i suoi 320 milioni di euro di export annui, che non rappresenta solo un mercato domestico ma anche un hub verso il resto del mondo. Ancora una volta condizioni esterne penalizzano una crescita di cui abbiamo necessità vitale”.

Per quanto riguarda infine i dati congiunti tra le tre realtà lombarde lo scenario è ugualmente positivo: gli ordini crescono sul mercato interno per circa il 40% del campione, a fronte di un rallentamento comunicato dal 24,3% delle aziende. Sul fronte dell’export prevale invece la stabilità della domanda (46,4%) e i giudizi di crescita e diminuzione si equiparano.

Il fatturato è principalmente caratterizzato da indicazioni di crescita, segnalate dal 42,5% delle aziende; mentre i casi di riduzione delle vendite interessano il 29,2% del campione.

Rispetto ai costi delle materie prime, le imprese dei tre territori segnalano una diffusa stabilità che riguarda i tre quarti del campione (75,5%). Circa un’azienda su quattro (23,6%) ha indicato un aumento dei listini, mentre lo 0,9% del campione una riduzione.

Sul fronte dell’occupazione infine non ci sono variazioni particolari rispetto alle rilevazioni precedenti: il 76,7% del campione comunica infatti una conservazione dei livelli e, in caso di variazione, le indicazioni di crescita (15,5%) risultano doppie di quelle riguardanti la diminuzione (7,8%).

 

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