Festa di laurea per dieci studenti domani pomeriggio al Teatro Sociale di Como per la seconda edizione della Graduate Fashion Night della Ied. Alle 18,30 Virginia Antolini, Gemma Arosio, Alessandra Bianchi, Fosca Bugada (nella foto in alto una sua creazione), Sofia Casciardi, Annamaria Granatiero, Alberto Greggio, Alice Negro Cusa, Alice Pagani e Elisa Spazzadeschi (nella foto a lato un capo disegnato da lei) presenteranno le loro tesi di laurea del corso triennale in Fashion & Textile Design.
Curata da Marina Nelli, direttrice del corso, la seconda edizione della Graduate Fashion Night rappresenta un importante traguardo per l’Accademia Aldo Galli – IED Como ed una opportunità di visibilità per i dieci giovani studenti.
Tutti i capi sono stati realizzati con il supporto delle aziende partner del progetto Career Card, iniziativa volta all’incontro degli studenti con la realtà d’impresa. Saranno quattro le aziende che premieranno i ragazzi più meritevoli con la consegna della Career Card: Alvisi e Alvisi, Artsana, Clerici Tessuto C. e Tessitura Peverelli Natalino e C. Tra le altre imprese che hanno affiancato gli studenti nella realizzazione dei loro progetti troviamo: Canepa, Gruppo Colombo, Tessitura Attilio Imperiali, Lisa, Mantero Seta, Menta, Achille Pinto, Ratti, Seterie Argenti, Tessitura Taborelli, Studio Elle.
“La Graduate Fashion Night – commenta Salvatore Amura, direttore Ied Como – è un progetto ambizioso, fortemente voluto dall’Accademia di Belle Arti Aldo Galli – Ied Como e tenacemente perseguito con un gruppo di ragazzi straordinari, insegnanti, aziende, professionisti e appassionati. Gli studenti, affiancati dalle aziende del distretto comasco, hanno, fin dal primo giorno del loro ciclo di studi, affrontato gli input, le tempistiche e le problematiche aziendali, acquisendo un linguaggio professionale e via via una cultura molteplice a 360°. Il risultato è stato ancora una volta eccezionale: un’autentica sfilata con modelli creati da professionisti di grande talento, pronti per affacciarsi al mondo del lavoro e lasciare la loro inconfondibile impronta artistica”.