L’Associazione dei produttori europei dei tessuti di seta e di fibre chimiche continue e la China Silk Association hanno siglato a Como un accordo per promuovere un moderno metodo di controllo della qualità della seta e per chiedere all’International Standard Organization – l’ente di normazione tecnica a livello mondiale– di redigere una norma di classificazione della qualità della “nobile fibra”, alla luce delle informazioni rese disponibili da tale metodo.
L’intesa è stata sottoscritta da Franco Ghiringhelli, presidente di A.I.U.F.F.A.S.S., Philippe de Montgrand, vicepresidente e presidente della Sezione Seta di A.I.U.F.F.A.S.S., e Yang Yongyuan, presidente della China Silk Association.
“E’ un accordo importantissimo – dichiara Giuseppe Bianchi, vicepresidente del Gruppo Filiera Tessile di Unindustria Como e presidente dell’Ufficio Italiano Seta – che potrà dare impulso al controllo della qualità del filo e, pertanto, all’ottimizzazione del suo impiego in tessitura. L’accordo inoltre corona con successo l’impegno pluriennale dell’Ufficio Italiano Seta e di diversi esponenti dell’industria italiana,che hanno speso parecchie energie per fare avanzare questa strategia”.
La liberalizzazione del mercato della seta in Cina, avvenuta agli inizi di questo secolo, ha modificato sostanzialmente le condizioni in cui avvengono gli approvvigionamenti del filo di seta da parte dell’industria tessile comasca. Un tempo gli importatori italiani si rivolgevano alla China National Silk Import & Export Corporation, la Corporazione di Stato cinese, che offriva tutte le garanzie sotto il profilo della veridicità delle dichiarazioni sulla qualità del prodotto. Oggi chi compera la seta si rifornisce direttamente dalle filande e non sempre le forniture sono corredate da certificati di qualità attendibili.
Negli ultimi anni gli operatori della filiera comasca sono stati attivi nel promuovere l’adozione di un nuovo metodo di controllo della qualità del filo, in particolare mediante l’introduzione di dispositivi di controllo elettronico. Nel 2008, grazie anche ai finanziamenti ottenuti da Regione Lombardia, Unindustria Como e Stazione Sperimentale per la Seta, il Centro Tessile Serico si è dotato di un prototipo di attrezzatura per il controllo elettronico della seta ed ha cominciato a confrontare le proprie prove di laboratorio con quelle effettuate mediante dispositivi analoghi installati ad Hangzhou ed a Jiaxing, in Cina.
Sono stati anni di esperienza utile per sperimentare la macchina, per raccogliere i dati, per far maturare le metodologie più appropriate, per capire tutta la ricchezza dell’informazione che, su base finalmente oggettiva, si può ottenere su caratteristiche decisive per la buona valorizzazione della fibra. Come esito di questo lavoro nel 2014 International Standard Organization, ha già adottato una norma di metodo per il controllo elettronico della qualità della seta.