C’e’ chi ha fatto il bis, chi e’ nato da pochi anni e gia’ vince e chi si e’ meravigliato per aver portato a casa un riconoscimento cosi’ importante: nel trio tutto italiano di aziende tessili vincitrici dei PV Awards nessuno e’ uguale all’altro.
La Federico Aspesi aveva gia’ portato a Gallarate un Award nel 2011 e se gia’ sembra difficile vincerne uno figuriamoci pensare al bis: “Piacciamo a Premiere Vision e Premiere Vision piace a noi” scherza Federico Aspesi, che racconta la nascita del tessuto che ha trionfato ma che poi lascia la ribalta della foto al fratello e presidente Antonio, mentre l’altro fratello Antonio e’ indaffarato con i clienti. “Forse un po’ ce l’aspettavamo e ci speravamo – ammette Federico Aspesi – perche’ abbiamo elaborato e realizzato il tessuto (macrame’ catarifrangente) con un concetto innovativo pensando proprio al premio. Nel 2011 a livello di prestigio e immagine funziono’ e porto’ anche ad una collaborazione con un membro della giuria, speriamo che stavolta sia lo stesso. La fiera e’ andata comunque bene a prescindere dal premio e abbiamo avuto la conferma che il ricamo e’ una tendenza che funziona”.
E’ invece sorpresissima Rosangela Carissimi (nella foto al momento della consegna del premio Grand Prix della giuria) di Eusebio: “Non ce l’aspettavamo – dice – anche perche’ non pensavamo che la giuria avesse un occhio di riguardo anche per il prezzo. Ed invece hanno scelto un prodotto che e’ alla portata”. Lo Zahir Flock Total e’ una rete floccata che regge bene il lavaggio: “Il merito della vittoria – dice ancora la responsabile commerciale dell’azienda varesina – e’ della nostra direttrice delle creazioni Maria Galbusera. Alla giuria e’ piaciuto l’effetto cangiante. Se il premio ci portera’ qualche cliente in piu? Speriamolo, magari proprio per lo Zahir. Di certo e’ bello vedere riconosciuto il valore del lavoro fatto. La fiera e’ andata bene ed e’ venuto chi doveva fare delle scelte precise e sa che da noi trova creativita’ anche a minimi bassi e che siamo in grado di elaborare e creare un prodotto insieme al cliente”.
Infine i piu’ giovani, almeno dal punto di vista della nascita dell’azienda, ovvero la Fabrica Tessuti, nata a Prato come ‘costola’ della Inwool soprattutto per merito e lungimiranza di Stefano Cannalunga, che ha visto in alcuni giovani tecnici e dirigenti formati in aziende purtroppo chiuse un nuovo futuro: “I tessuti non si fanno per vincere premi – dice Matteo Ciampolini, il tecnico che ha messo la sua competenza sul prodotto vincente – ma lo sforzo di tutta l’azienda ci ha permesso di avere ben due articoli in finale. Appena vinto sono venuti subito gli orientali allo stand (letteralmente assediato nei primi due giorni, ndr) per vedere la collezione”. Quindi non solo il viscosa-seta classico reinterpretato con fluidita’ e morbidezza ma anche il resto dei campionari: “E’ stata un’edizione ottima per qualita’ dei clienti e numeri – conclude Ciampolini (a sinistra nella foto, con Marco Tempesti e Marco Menchi) – e ci fa piacere perche’ fa seguito a Milano Unica e Munich Fabric Start andate altrettanto bene, ovviamente con altri tipi di clienti”.