Chic riapre le proprie porte anche ai brand stranieri

117.200 metri quadrati di esposizione, 1.250 espositori, 890 marchi e otto nazioni rappresentate: numeri imponenti e importanti quelli dell’edizione Spring di Chic. Imponenti ma proporzionati allo sconfinato NECC di Shanghai, l’enorme spazio espositivo capace di accogliere contemporaneamente quattro fiere per circa 8.000 espositori.

In una Cina ancora alle prese con un post Covid che ha in parte rallentato un’economia che era da anni lanciata al galoppo, questi numeri sono comunque una bella boccata di ossigeno e danno slancio al salone, dal quale molti addetti ai lavori europei mancavano dal settembre 2019.

La Francia e’ stata la prima nazione europe a scommettere sul ritorno a Shanghai con un padiglione nazionale: nell’oceano di aziende cinesi si trovano 49 “atolli” stranieri, tra cui appunto i transalpini, oltre a Hong Kong e Corea del Sud, gli altri due paesi a puntare su un’area collettiva.

A giudicare dal primo impatto il risultato e’ confortante: rispetto al recente passato l’organizzazione ha fatto passi in avanti, l’attenzione al visitatore e’ quasi maniacale, con decine di addetti, hostess e vigilanti in ogni padiglione pronti a smistare, controllare e aiutare quelli che alla fine dei tre giorni saranno gli oltre 100.000 presenti al NECC.

Manca l’Italia, nel pre Covid presente con un proprio padiglione dove trovavano spazio soprattutto produttori di scarpe e accessori: i tempi per un ritorno forse non sono ancora maturi, cosi’ come mancano finanziamenti pubblici in grado di coprire la spesa del viaggio e dello stand. Per lo stesso motivo non e’ presente a Intertextile lo spazio riservato a Milano Unica, anche se sono presenti a Shanghai oltre venti aziende, quasi tutte ospitate dalla collettiva organizzata da Messe Frankfurt.

Tra gli stand di Chic la parola “export” unita a “Europa” non e’ frequente come ci si potrebbe aspettare: il mercato principale rimane quello domestico, che in termini di quantita’ non da’ certo preoccupazioni, ed anche l’affluenza al salone denota un carattere ancora piu’ nazionale che internazionale. Ma l’esenzione dal visto e la graduale ripresa dell’economia globale e cinese in particolare potrebbero portare anche ad un’inversione di rotta.

Nella foto piccola la sfilata del brand Steven Zhang che ha aperto la serie di show dal vivo di Chic.

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