Anche in Piemonte, come già visto in Toscana, l’oro crea e il tessile distrugge, se guardiamo all’export ed ai risultati del primo semestre 2024.
I dati sull’export distrettuale elaborati dal Research Department di Intesa Sanpaolo Torino dicono che nel primo semestre le esportazioni dei distretti piemontesi sono state pari a 6,4 miliardi di euro, con una crescita dell’1,1% rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
Cifre positive anche in confronto col resto d’Italia ma con grandi differenze tra i vari settori. Se da un lato infatti oro e agro-alimentare vanno bene, il tessile-moda soffre. Positivo anche l’andamento sia verso i nuovi mercati (+1,3%), trainati da Hong Kong, Emirati Arabi Uniti, Messico e Polonia, che verso i mercati maturi (+1,1%) con Irlanda, Stati Uniti, Danimarca e Regno Unito in testa.
Le contrazioni dell’export più intense (superiori a 20 milioni di euro) hanno riguardato Svizzera, Belgio e Cina. Tiene, invece, l’export dei distretti piemontesi verso la Francia (+0,7%), primo mercato di sbocco con una quota sul totale del 13%.
Alla voce “diminuzione” ci sono il meccanotessile di Biella (-18,3%, pari a 11 milioni di euro), il sistema moda nel suo complesso (-1,2%), frutto dell’andamento opposto dell’Oreficeria di Valenza (+1,1%) e del Tessile di Biella (-3,1% per 37 milioni di euro). Ma tra i principali distretti tessili italiani è quello che ha mostrato i maggiori segnali di tenuta.