E’ un appello a tutta la filiera della moda quella lanciato dal presidente di Cna Federmoda Toscana, Bruno Tommassini, all’indomani dei blitz in alcuni laboratori.
Se non si spezza questa catena responsabilizzando tutti gli anelli della catena di fornitura non si risolverà mai il problema
A Prato ed Empoli, ma anche a Napoli, i controlli hanno fatto emergere irregolarità gravi. “Non si può far ricadere solo su pseudo imprenditori cinesi o italiani senza scrupoli – ha detto Tommassini – la responsabilità della rete di illegalità che i blitz delle autorità continuano a scoprire in Italia. Senza ipocrisie va fatta chiarezza su chi utilizza questi laboratori dando loro lavoro allo scopo di risparmiare sui costi e aumentare i profitti. I committenti sicuramente sanno che questa concorrenza si basa solo su evasione, elusione, mancata applicazione delle regole e sfruttamento al limite della schiavitù come dimostrato. Se non si spezza questa catena responsabilizzando tutti gli anelli della catena di fornitura non si risolverà mai il problema”.
Per Cna Federmoda sono fondamentali le battaglie sul “rating di valore” e per le nuove tabelle del costo orario del lavoro essenziali per contrastare la concorrenza sleale nella subfornitura della filiera della moda: le tabelle sono state redatte e condivise da Cna assieme alle altre associazioni imprenditoriali e sindacali del settore. “Vogliamo rispondere all’esigenza di rendere etico e sostenibile il nostro modo di produrre – ha aggiunto il presidente – creando condizioni di parità nella concorrenza e dando solo alla qualità del lavoro il valore aggiunto che può fare la differenza. Così avremo la certezza di dare al “Made in Italy” il giusto valore. Abbiamo verificato l’esistenza di una disparità economica su tutto il territorio nazionale e la conseguente debolezza contrattuale della subfornitura rispetto alla committenza. Con questo accordo creiamo le basi per una competizione utile alla crescita, tanto delle imprese quanto dell’occupazione, grazie a condizioni certe e capaci di premiare chi le regole le rispetta”.
Foto d’archivio