Adesso che i numeri sono definitivi si può dire: anche Como non è sfuggita al peggioramento della congiuntura nel secondo semestre del 2016. Lo conferma Unindustria con l’indagine congiunta con i distretti di Lecco e Sondrio: “Il secondo semestre del 2016 – dichiara il Presidente di Unindustria Como, Fabio Porro – non risulta essere molto brillante per le imprese della provincia di Como. Rispetto al primo semestre dello stesso anno, ed anche all’ultimo del 2015, sono calati gli ordini, l’attività produttiva e le vendite. Il dato interessante è che questa volta le piccole e medie imprese hanno avuto risultati migliori rispetto alle grandi. La rilevazione, certamente, soffre di una certa stagionalità e, probabilmente, anche di quell’incertezza creata dalle crescenti discontinuità rilevate sugli orizzonti mondiali da giugno in poi, come Brexit, i forti flussi di migranti e le tensioni geopolitiche nascenti da un’ondata globale di protezionismo. Eppure, tra gli imprenditori rileviamo un timido ottimismo per i prossimi mesi. Sono il frutto sicuramente di un’inguaribile propensione a vedere opportunità anche laddove, coloro che imprenditori non sono, vedono unicamente eventi negativi, ma anche di una sensazione positiva offerta da iniziative governative come il sostegno all’Industria 4.0 o gli iperammortamenti. Sensazione che dimostra come una seria politica industriale sarebbe in grado di contribuire, insieme ad un ulteriore sforzo del sistema creditizio, a togliere il segno meno dai risultati che andremo a rilevare nei prossimi mesi”.
Segno negativo sia in confronto con il primo semestre 2016 che col secondo 2015 ed il peggioramento è arrivato per le condizioni economiche e produttive, per gli ordini, l’attività produttiva e le vendite. Ma con un’inversione di tendenza: le aziende piccole hanno registrato un andamento dei nuovi ordini e delle vendite meno negativo rispetto alle grandi imprese. Generalmente invece si è riscontrato un andamento migliore al crescere delle dimensioni aziendali. Gli ordini sono calati dello 0,8%, l’attività produttiva dello 0,7% e le vendite dell’1%, mentre le vendite delle aziende medio-piccole sono scese dello 0,1% contro il -3,2% delle aziende più grandi. Le previsioni per la prima parte del 2017 sono però orientate all’ottimismo, infatti attesa una crescita di ordini e vendite poco sotto il 2% rispetto al semestre appena concluso. Buona la propensione all’export (40% sul fatturato), stabile o poco preoccupante la situazione occupazionale, con tendenza al miglioramento.
Abbastanza simili i dati se visti insieme a quelli di Lecco e Sondrio, con le vendite che nei mesi finali del secondo semestre, e in particolare tra ottobre e dicembre 2016, sono state stabili sul mercato domestico e con un incremento degli scambi per l’export (38,5% del fatturato), con maggioranza di rapporti con l’Europa Occidentale (20,2%) . Sul fronte delle materie prime c’è stato un aumento dei costi dell’1,1% rispetto ai listini di metà anno.