Rifinizione

Alto Piemonte, i numeri confermano la frenata

La flessione dell’industria manifatturiera di Biella, Vercelli, Novara e del Verbano attesa nel primo trimestre del 2024 è arrivata: la produzione è calata dello 0,8%, anche se con marcate differenze tra settori e territori.

Ad accusare le perdite maggiori è stato proprio il comparto del tessile-abbigliamento, con un pesante -8,9%: di conseguenza è Biella la provincia più al ribasso (-3,7%), mentre Vercelli e Novara sono sostanzialmente stabili (rispettivamente -0,2% e +0,1%), e il Verbano Cusio Ossola riesce addirittura a crescere del 2%.

In calo generalizzato anche il fatturato: -1,5%, con un -1,8% in Italia e -0,9% all’estero. A pesare sull’industria, non solo a livello locale, vi sono i problemi nei trasporti mondiali di merci, l’energia ancora cara e i tassi di interesse elevati.

Biella nel complesso ha ottenuto i risultati peggiori della regione: la tessitura a marzo ha registrato un grave -21,4%, seguita dal finissaggio (-11,2%), mentre solo meno marcata risulta la contrazione per la filatura (-6,0%). Per quanto riguarda gli ordini scende a livello generale la domanda dal mercato interno (-4,1%), cresce quella dal mercato estero (+3,1%.

Secondo i dati della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte il tessile-abbigliamento cala anche a Novara (-4,9%), nel Verbano (-3,2%) e a Vercelli (-6,4%).

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