Al via la trattativa per il rinnovo del Ccnl TAM

Nella giornata di giovedì Milano è stata la sede del primo incontro della trattativa per il rinnovo del CCNL del settore tessile abbigliamento moda, scaduto lo scorso 31 marzo 2024. Presso la sede di Sistema Moda Italia erano presenti rappresentanti di SMI e delle organizzazioni sindacali nazionali Femca-Cisl, Filctem-Cgil e Uiltec-Uil, parti firmatarie del CCNL appena scaduto e che interessava direttamente o indirettamente oltre 40.000 imprese che occupano oltre 370.000 addetti. Un appuntamento importante, dunque, dato che il settore nel suo complesso ha sviluppato nel 2023 circa 64 miliardi di euro di fatturato, in leggera crescita sul 2023, assicurando all’economia italiana un saldo positivo della bilancia commerciale di oltre 11,5 miliardi di euro. Dati riportati dal presidente di SMI Sergio Tamborini, che ha dato avvio all’incontro e che ha ricordato come la filiera del tessile abbigliamento, dopo la forte caduta produttiva durante gli anni della pandemia, abbia vissuto un momento di forte ripresa, che ha interessato tutto il 2022 e la prima metà del 2023; mentre dalla scorsa estate 2023, i mercati si sono progressivamente rallentati in tutti i segmenti del comparto, generando una preoccupante caduta dei volumi prodotti e commercializzati, con i conseguenti problemi dovuti alla mancata saturazione della capacità produttiva delle fabbriche. Questa congiuntura critica è continuata per i primi mesi del 2024 e le previsioni di ripresa si stanno spostando sempre più avanti.

Pur in questa  complessa congiuntura di scenario, il presidente di SMI ha espresso l’intenzione delle imprese di cogliere la scadenza del rinnovo del CCNL come occasione per sciogliere, insieme con i sindacati, alcuni nodi strutturali che si presentano con sempre maggiore urgenza. In particolare, la linea strategica indicata da SMI è quella di rendere il CCNL uno strumento concreto, a disposizione delle aziende e dei lavoratori per migliorare l’attrattività del settore presso i giovani e le loro famiglie e presso l’opinione pubblica in generale.

Tra i punti a cui le parti si sono impegnate: utilizzare il contratto come baluardo ai rischi di caporalato; garantire la pari dignità di tutti i lavoratori; promuovere buone pratiche di conciliazione tra impegni di lavoro e vita privata; dare un nuovo impulso al welfare contrattuale; definire un percorso di “staffetta generazionale”; tenere alta l’attenzione alla sicurezza del lavoro.

Da parte delle organizzazioni sindacali sono state avanzate richieste economiche (aumento retributivo medio in 3 anni di 270 euro lordi a regime) e su altri temi, tuttavia abbastanza convergenti con le linee di indirizzo espresse dal presidente di SMI.

Dopo questo primo incontro, le parti negoziali hanno definito un’agenda di incontri di approfondimento dei singoli temi che si svolgeranno nelle prossime settimane a delegazioni ristrette.

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