Sixty, raggiunto l’accordo per la riorganizzazione

E’ stato raggiunto un accordo tra Sixty e i sindacati Filtcem-Cgil e Femca-Cisl in merito alla gestione della crisi che ha colpito l’azienda che controlla i marchi Miss Sixty, Energie, Killah, Murphy & Nye e Refrigiwear.
I 183 esuberi saranno ridotti a 171 su un totale di 414 dipendenti, la cassa integrazione straordinaria comprenderà inizialmente la rotazione di solo 40 lavoratori. E’ previsto inoltre il varo di diverse importanti iniziative volte a sostenere tutti i lavoratori del gruppo: oltre al ricorso a tutti gli ammortizzatori sociali disponibili, infatti, le parti hanno trovato un accordo sul rafforzamento dei percorsi di riqualificazione e formazione per il personale finalizzati al possibile reimpiego in altri ambiti industriali.
Sarà mantenuta la sede a Chieti “con l’organizzazione – si legge in una nota dell’azienda – di una struttura in grado di guidare con successo in futuro le funzioni chiave del business della moda: creatività, prodotto, comunicazione, marketing, distribuzione e retail”.
“E’ la migliore ipotesi d’accordo che si poteva raggiungere – ha commentato Giuseppe Rucci della Filtecm-Cgil – ma non bisogna dimenticare che la società è molto esposta con le banche. Questa è una scommessa che dobbiamo vincere, ma la verità la scopriremo tra almeno un anno”.
In crisi dal 2007, il gruppo di moda giovane, che ha perduto uno dei suoi fondatori, lo stilista Wicky Hassan, nel dicembre scorso, sta facendo fatica a riprendersi. Il suo fatturato ha continuato a calare, passando da 526 milioni di euro nel 2007 a 381,5 milioni nel 2010 e a 293 milioni di euro nel 2011. Diretta da Pietro Bongiovanni, la società ha recentemente rafforzato il proprio management con la nomina in ottobre di Michel Lhoste nell'incarico di direttore generale e con l'arrivo di Giorgia Biancato come direttrice generale del merchandising. Sixty vuole sviluppare in particolar modo il suo canale di vendita diretta e la sua espansione all'estero. In Asia, a dicembre, ha stretto una partnership col gruppo cinese Trendy International. Inoltre, prevede un ritorno sul mercato americano, lo sviluppo della sua presenza in Brasile e un rafforzamento in Europa, in particolare in Russia. Infine, Sixty punta su un ritorno agli utili entro il 2015.

3/5/2012  

Condividi articolo