Cna boccia il decreto energia e chiede alla politica risposte giuste

“È arrivato il momento che la politica dia le risposte giuste al settore della moda e agli artigiani per quanto fanno con le mani, la testa, il cuore. E per quanto creano, orgoglio del Made in Italy in tutto il mondo”: parole di Dario Costantini, presidente nazionale di Cna al convegno “Dialogo sul settore moda” di Roma.

Costantini ha evidenziato due “vulnus” recenti al sistema imprenditoriale e artigianale italiano, a iniziare dalla mancata soluzione del caro energia: “Non ci piace il decreto energia – ha ribadito – che esclude dai tagli alle bollette oltre un milione di imprese perché hanno una potenza installata inferiore a 16,5kW. Imprese che già si trovano a pagare l’energia molte decine di punti più cara dei concorrenti europei, così come non ci piace quella tassa camuffata rappresentata dai contratti assicurativi a copertura dei danni ai beni direttamente cagionati da calamità naturali ed eventi catastrofali, con quasi quattro milioni di imprese obbligate alla sottoscrizione di polizze particolarmente complesse, rispetto alle quali sono state fornite modalità operative solo a fine febbraio”.

Il convegno è servito anche per parlare di dialogo sociale e dello stato di salute del settore moda, che rappresenta il 16% delle imprese italiane, il 12,3% dell’occupazione, l’8,6% della ricchezza totale e il 10,5% delle esportazioni. E’ il settore nel quale le donne sono oltre il 55% delle addette e dove artigiani, micro e piccole imprese rappresentano il 95,9% della base produttiva, il 54,7% della forza lavoro e il 22,9% del fatturato.

Nel biennio 2023/2024 ha perso il 9,7% di valore aggiunto contro il -1,9% del comparto manifatturiero riducendo del 3% la forza lavoro.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini