Industria tessile

CTN, la produzione tessile è da bollino nero

La produzione industriale nei territori di Confindustria Toscana Nord chiude il terzo trimestre con numeri in linea col resto della nazione. Il problema è che in tutta Italia la media è del -2,6%.

Lucca, Pistoia e Prato non sfuggono, e non poteva essere altrimenti, a questo trend negativo: la frenata arriva a -2,4% rispetto allo stesso periodo del 2023, mentre è nettamente migliore del dato nazionale la contrazione nei primi 9 mesi dell’anno (-1,6%, circa la metà di quanto avvenuto a livello italiano).

Il segno più rispetto al terzo trimestre 2023 è patrimonio solo di solo chimica-plastica, carta-cartotecnica e metalmeccanica, mentre il dato peggiore è della moda (-10,3%).

In questo settore Lucca precipita col -21,8%, mentre Pistoia vede un -5% nel tessile e un -2,3% nell’abbigliamento, con le calzature che però scendo del 19,3%, con previsioni prevalentemente negative.

Prato è ovviamente più interessata da queste dinamiche: -8,8% rispetto allo stesso trimestre del 2023 frutto di un -13,8% dell’abbigliamento-maglieria, del -9,9% della metalmeccanica e del -8,3% del tessile. La situazione appare a macchie di leopardo, con un quadro nettamente diversificato da azienda ad azienda, senza apparenti ragioni legate alle differenti tipologie produttive, con l’eccezione del comparto dei tessuti più pesanti che, probabilmente penalizzato anche dai cambiamenti climatici, è quello che soffre di più.

“Il -8,3% del tessile – dice il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini – scaturisce da una forte varianza, che nell’elaborazione statistica porta a un risultato medio in cui forse si riconosceranno in pochi. L’andamento del tessile pratese degli ultimi anni si può riassumere così: 2022 +8,7 rispetto al 2021; 2023 -7,8 rispetto al 2022. Quest’anno i primi tre trimestri hanno segnato -9,8%, -7,5% e -8,3%. Non è ancora disponibile il dato di settembre per il tessile italiano, termine di confronto importante per noi; fino ad agosto, eravamo sostanzialmente in linea”.

“Rimane  – conclude Marini – il problema di capirne di più sull’andamento del distretto ma anche della moda globale; su cosa possiamo aspettarci per il futuro; sul sentiment dei consumatori finali dei prodotti della moda; su quello che le aziende possono fare, anche sul versante dell’innovazione tecnologica, per venire incontro alle richieste di un mercato complesso da decifrare nelle sue aspettative e aspirazioni”.

La prima mossa di CTN è un ciclo di tre incontri nelle prossime settimane per un percorso di orientamento strategico: con Luca Bettale di OC &C Milano, già in Bain & Company e in McKinsey & Company Italia, grande esperto del mondo della moda; con Francesco Morace di Future Concept Lab, sociologo dei consumi; con Daniele Mazzei, professore associato presso il Dipartimento di Informatica dell’Università di Pisa e Chief Product Officer, nonché co-fondatore, di Zerynth, azienda operativa nel campo dell’AI industriale”.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini