Arazzo protagonista alla Fondazione Zoli

Sarà un viaggio intorno all’arazzo quello che invita a compiere la Fondazione Dino Zoli di Forlì, che dal 26 ottobre al 16 marzo ospiterà un’ampia disamina dedicata a questa arte tessile.

Un percorso immaginario in Italia, dagli anni ’50 ad oggi: un’esposizione curata da Nadia Stefanel e promossa da Dino Zoli Textile intitolata “Trame esplorative: un viaggio attraverso l’arazzo”. La mostra vuole sottolineare come il mezzo tessile, tradizionalmente visto come un’arte decorativa, sia diventato nel tempo una forma espressiva innovativa e plurale, che ha saputo intrecciare storie, culture e tecniche.

“L’arazzo ci racconta di sperimentazioni e innovazioni tessili, di collaborazioni tra artisti e artigiani, tra tradizione ed esperimenti moderni, in dialogo con le tendenze artistiche contemporanee, in primo luogo l’astrattismo, e il design industriale” dice Stefanel, direttrice della Fondazione. Il percorso attraversa l’Italia dalla Lombardia (Arazzeria di Esino Lario e Arazzeria di Elio Palmisano) all’Abruzzo (Arazzeria Pennese), fino alla Sardegna (Studio Pratha), con alcune incursioni europee (Ateliers Pinton).

Presenti arazzi di artisti storici come Sonia Delaunay, Gino Severini, Alexander Calder (nella foto un suo arazzo, Mes oignons), Afro e Piero Dorazio, di designer come Nathalie du Pasquier o di stilisti come Antonio Marras, di artisti contemporanei come Omar Galliani, Maurizio Donzelli, Stefano Arienti, Loredana Longo e Sissi.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini