Sede Ratti Guanzate

La semestrale di Ratti conferma le difficoltà dei mercati

Uno specchio dell’attuale complessità dei mercati arriva dalla pubblicazione della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno di Ratti, che è riuscita a mantenere a -0,2% il calo temuto da tutte le aziende italiane e che soprattutto ha trovato risorse inattese nella fascia del lusso.

Il fatturato a metà anno è di 44,5 milioni di euro, 100 mila euro in meno del giugno 2023 (appunto -0,2%), con un Ebidta identico a 2,1 milioni. Crescono invece gli investimenti: 3,7 milioni contro 3,1.

Il totale del fatturato arriva dalle prestazioni dei vari poli di produzione: crescono Luxe (3,5%), Carnet (5,3%) e Studio (20%), mentre sono in calo Rainbow (legato al fast fashion, -12,7%), Art (-58%) e Arredamento (-55,7%).

Per quanto riguarda la distribuzione geografica arretrano l’Italia (-15%), gli USA (-11,3%) e gli altri paesi (-8,8%), crescono invece resto d’Europa (11,3%) e Giappone (50,3%).

Alla positiva tenuta delle vendite fa da contraltare la contrazione dei volumi di produzione del 25%, a conferma dello spostamento del fatturato verso articoli a maggiore valore. Il gruppo ha reagito al calo con un piano di chiusure programmate dello stabilimento che ha permesso di contenere i costi.

La gestione finanziaria è negativa per 0,5 milioni, migliorata di 0,1 milioni rispetto a giugno 2023. Calcolate le imposte di competenza, il risultato netto di periodo è negativo per 0,7 milioni.

I 3,7 milioni di investimento riguardano l’avanzamento del progetto del nuovo ERP Sap S/4, macchinari del reparto tessitura e della tintoria-stamperia.

Con questi dati l’indicazione per il futuro prossimo è per una certa cautela, soprattutto in considerazione della contrazione del mercato del lusso in Cina e Nord America.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini