Per protestare contro l’aumento dei costi energetici, l’associazione Astri propone una serrata del distretto pratese se la situazione non verrà risolta al più presto.
“L’attività manifatturiera – scrive il consorzio – è diventata insostenibile, se non viene trovata una soluzione le aziende saranno costrette a ricorrere in maniera massiccia alla cassa integrazione”.
Fermare le aziende per un giorno è lo strumento per dare voce al distretto: lo ha deciso il consiglio direttivo dell’associazione: dati alla mano, il costo della produzione tessile ha raggiunto cifre difficili da far digerire ai clienti. Alcune lavorazioni stanno lavorando in perdita, per non fermare le macchine e quindi la produzione del distretto, ma la situazione non può durare a lungo.
Un paradosso il fatto che il grande slancio produttivo della prima parte del 2022 si possa trasformare in un boomerang, con ordini da evadere a costi che non sono più sostenibili.
“Non stiamo ricevendo risposte e quello dei costi energetici non ci pare sia un tema prioritario della campagna elettorale: chi si prenderà la responsabilità di mettere sul tavolo delle proposte credibili? Un distretto produttivo come il nostro non può fare a meno di far sentire la propria voce, anche a costo di manifestare in maniera eclatante la nostra preoccupazione” scrive in una nota il consiglio di Astri.