Ad un anno dall’inizio dell’emergenza Covid-19 arriva un numero chiaro dell’impatto del virus sul fatturato di Ratti, che nel primo trimestre del 2021 ha registrato un calo del 28,3% rispetto al gennaio-marzo 2020.
16,7 milioni di euro per il fatturato del 2021, con la contrazione legata ovviamente al calo dei consumi di moda e abbigliamento all’indomani del primo lockdown e dalle restrizioni nei vari Paesi. Il fatturato è calato di 6,6 milioni rispetto all’ultimo trimestre parzialmente “virus free”.
Per il polo Luxe il calo è stato di 3,8 milioni (-29,2%), il Rainbow ha ceduto di 0,6 milioni (-16,5%, in particolare per abbigliamento e camiceria) mentre il polo R Art ha perso 0,7 milioni (-82,4%). Da considerare che da gennaio Ratti ha una nuova organizzazione per aree di business: Collezioni e Fast Fashion sono accorpati in Rainbow mentre il Business Ties delle Collezioni è confluito in R Art.
Dal punto di vista geografico il mercato interno è calato di 2,7 milioni (-28,6%), l’estero di 2,1 milioni (-49,6%), con il Giappone a -57,2% e Usa a -53,1