L’Osservatorio congiunturale rapido del mese di marzo porta all’industria di Como segnali di lieve miglioramento rispetto agli ultimi mesi del 2020.
Domanda, produzione e fatturato sono in realtà stabili ma le indicazioni di aumento sono più diffuse di quelle di diminuzione. Gli ordini crescono per oltre un terzo delle realtà di Como sia sul versante domestico, sia per quanto riguarda l’export, la produzione è in in linea con la domanda e in aumento per oltre una realtà su tre (34,6%). La capacità produttiva resta sottotono per le realtà tessili (48,8%), quella che fatica di più a recuperare terreno rispetto al passato.
Anche Como, Lecco e Sondrio devono fare i conti però con l’aumento del costo delle materie prime, un problema che ha riguardato il 66,7% delle imprese. Continua il grande utilizzo degli ammortizzatori sociali nel tessile: la cassa integrazione è stata utilizzata dall’87,9% delle imprese.
“La nostra economia – dice il presidente di Confindustria Como, Aram Manoukian – inizia a lasciar intravedere qualche segnale di miglioramento dovuto in buona parte all’allentamento delle misure restrittive che stanno contribuendo a far ripartire i consumi e all’ottimismo generato dall’accelerazione della campagna vaccinale sia in Italia che all’estero. Anche le recenti notizie sul green pass vaccinale rappresentano una forte boccata di ossigeno, in particolare per il settore turismo e commercio, a cui naturalmente sono collegate anche filiere lunghe che interessano diversi comparti merceologici, primo fra i quali il tessile che ha sofferto in modo drastico i lockdown”.