Da oggi anche Prato ha un Osservatorio su industria e artigianato, che con Irpet monitorerà il presente e soprattutto il futuro del distretto. A creare questo strumento di controllo sono state insieme Confindustria Toscana Nord, CNA Toscana Centro e Confartigianato Imprese Prato per descrivere e analizzare l’esistente, dalla crisi alla situazione strutturale del sistema produttivo, ma anche per accompagnare e sostenere l’elaborazione e lo sviluppo di politiche industriali per il distretto pratese.
Il partener è l’Istituto Regionale Programmazione Economica Toscana, con un gruppo di lavoro coordinato da Leonardo Ghezzi. La collaborazione di Irpet con le tre associazioni pratesi è stata resa possibile da una apposita delibera del Consiglio regionale-Commissione attività produttive, presieduto dalla consigliera Ilaria Bugetti; contribuiscono ai lavori dell’Osservatorio la Camera di Commercio di Pistoia-Prato, il Centro per l’Impiego di Prato e la Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo.
Fra gli scopi fondamentali c’è il coinvolgimento degli imprenditori aderenti alle tre associazioni e per questo motivo non è stato costituito, almeno nella prima fase, un gruppo chiuso di partecipanti, ma si procederà con incontri on line aperti a tutti i soci.
Dai primi dati forniti dall’Irpet emerge il quadro di un distretto vulnerabile per suoi problemi interni ed esterni (dall’indebolimento della filiera alla sua organizzazione, dalla monocoltura nel settore moda ai crescenti problemi di redditività, dalla demografia degli addetti al tema formazione e competenze, dalla pressione della concorrenza alla difficoltà di valorizzare i propri punti di forza) e provato dalla pandemia, confermando come Prato sia la provincia più colpita della Toscana.
“La tenuta di Prato è un tema importante ben oltre i confini provinciali – commenta il vicepresidente di Confindustria Toscana Nord Francesco Marini – perchè il distretto genera quasi 8 miliardi di valore aggiunto che attivano poi altri 5 miliardi diffusi nel restante territorio regionale. Le attività manifatturiere pratesi comportano necessità di semilavorati e di servizi forniti loro da aziende delle altre province toscane, alimentando così una fetta significativa dell’economia regionale”.
“Se è vero che nessuno si salva da solo – sottolinea il presidente di Cna Toscana Centro Claudio Bettazzi – questo vale ancor di più oggi. L’Osservatorio rappresenterà uno snodo cruciale per capire chi siamo e dove vogliamo posizionare le nostre aziende e il distretto. Il rilancio dovrà passare da scelte complesse, come il passaggio generazionale, il recupero della redditività per avere capacità di investimento”.
“Continuare a operare singolarmente non è sufficiente – dice il presidente di Confartigianato Imprese Prato Luca Giusti – per promuovere e gestire interventi volti a rilanciare l’economia del territorio”.
Le difficoltà di Prato sono quelle della Toscana, oltre che dell’intero settore moda e le tre associazioni sono decise a far valere questo aspetto nelle relazioni con i decisori pubblici. L’Osservatorio concentrerà il proprio lavoro sull’analisi economica generale dello stato del distretto e su aspetti strategici quali la sostenibilità, nella sua rilevanza e nei percorsi per valorizzarne la portata a vantaggio delle produzioni pratesi, e la crescita esponenziale del settore abbigliamento, che per il suo peculiare legame con la comunità cinese rimane un territorio in gran parte inesplorato.